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Elisa e la tranquillità rubata dal … web

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Elisa e la tranquillità rubata dal … web

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COSENZA – E sotto la doccia si “macchia” la dignità. L’incipit dato all’articolo, è il modo migliore per raccontare la disavventura

di una studentessa universitaria di 20 anni, filmata a sua insaputa mentre stava facendo la doccia. Non solo. Quel suo momento intimo, ripreso da una telecamera nascosta, è finito in rete, visionato da tantissimi utenti, amanti del genere “bollente”, rintracciabile sui siti hot di mezzo mondo. L’incubo per Elisa (il nome è, ovviamente, di fantasia, ndr) inizia nello scorso mese di luglio. L’aria fuori è irrespirabile, la colonnina del barometro segna 30 e passa gradi. Elisa, libro in mano e pensieri in testa, sta ripassando l’esame che deve sostenere. Il caldo è insopportabile. La ventenne cerca refrigerio in una bevanda fresca, ma non basta. Ecco che allora l’idea di infilarsi sotto la doccia. Un gesto normale, una liturgia irrinunciabile quando il caldo afoso sembra toglierti il respiro. L’operazione “refresh” dura appena una manciata di minuti. Uscita dalla doccia, Elisa, si abbraccia nell’accappatoio e riprende a studiare. La testa è più libera, il corpo non è più prigioniero della calura. Il giorno passa via liscio. Tranquillo. Elisa finisce di studiare, si veste e si concede una passeggiata. Alcuni giorni dopo, due amici suonano alla sua porta. “Elisa apri. E’ urgente. C’è una cosa che devi vedere e anche subito”. La 20enne riconosce la voce dei suoi amici e li fa entrare. “Allora ragazzi, cos’è questa cosa urgente che devo vedere?” Nemmeno il tempo di finire la frase che Elisa s’accorge di essere finita nel web. Lei, carattere riservato, dal viso gentile, dai comportamenti spontanei e dalla timidezza facile, arrossisce davanti ai suoi amici. Rivedendosi in quel momento di intimità, rapito da qualcuno, sulle cui tracce ora stanno lavorando i detective della polizia postale e i carabinieri, prova un’infinita vergogna. Scoppia in lacrime. Un pianto dirotto che, a stento gli amici cercano di fermare. Le lacrime, straripano dagli occhi, fino a farle colare il trucco sul viso e macchiarle la maglietta che ha indosso. Dopo essersi calmata, Elisa chiede ai suoi amici di accompagnarla dai carabinieri. Arrivata in caserma, l’imbarazzo è tanto. Raccontare quelle scene che ha appena visto e che riportano tanti commenti e altrettanti mi piace, è un esame difficile. Elisa cerca dentro di se la forza per anestetizzare il senso di vergogna e di disagio e chiede ai militari dell’Arma di bloccare la diffusione di quel video. Ai detective della Benemerita, tra le lacrime e i singhiozzi, dice: “qualcuno è entrato in casa mia e ha piazzato una microcamera. Trovatelo, vi prego”. Facendo mente locale, ricorda di aver notato sul suo accappatoio qualche foro all’altezza delle tasche, ma di non averci fatto caso. Oltre a presentare una denuncia contro ignoti ai carabinieri, la 20enne decide di recarsi anche alla polizia postale. Elisa è costretta a ripetere il “rosario” di vergogna, timore, paura, sospetti e angoscia anche ai detective della polpost. Gli inquirenti, specializzati nel dare la caccia ai “furfanti” della rete, hanno raccolto la denuncia e ora, sulla base delle coordinate on line, cercheranno di rintracciare l’utenza telefonica utilizzata per postare la clip dello scandalo e che ha rapito la tranquillità di Elisa. Sul movente ci sono parecchie ipotesi. Si va dallo scherzo (ovviamente di cattivo gusto, ndr) alla vendetta personale, senza escludere la pista che porta diritti diritti ad uno scenario sentimentale. Elisa ancora non è riuscita a “far pace” con la sua tranquillità, ha perfino paura di vedersi un film sui canali digitali, per il timore di rivedere quella ragazza sotto la doccia che cerca di “smacchiarsi” dal fango dell’offesa subita.

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