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Città dei Ragazzi. Raccolta firme al via: “aprite almeno i cancelli”
COSENZA – L’elefante-ludoteca di Mancini è in letargo. Per un anno.
Dall’estate 2012 all’estate 2013, se tutto andrà per il verso giusto. L’assessore alla scuola Marina Machì assicura che le attività “riprenderanno per l’estate o al massimo i primi di settembre. Abbiamo preferito prenderci il tempo per riflettere e bloccare tutto, tanto i lavoratori licenziati percepiscono l’indennità di disoccupazione”. Nessuna indennità invece per i genitori che fruivano dei servizi offerti dalla più grande ludoteca della città. Servizi gratuiti per le fasce più deboli e sempre, a detta degli stessi genitori, di altissima qualità. La carenza di liquidità nelle casse comunali e screzi all’interno del gruppo di cooperative, secondo quanto spiega l’assessore alla scuola, pare siano alla base dell’attuale paralisi della Città dei Ragazzi. “Quando la struttura è stata creata da Mancini – afferma l’assessore – doveva essere finanziata dall’Unione Europea e dalla Regione. Da circa tre anni non è più così. La Città dei Ragazzi grava solo sulle casse comunali. Certo siamo riusciti attraverso un bando a recuperare 500mila euro per la ristrutturazione degli immobili e la creazione di nuovi progetti, ma è solo un caso. Il finanziamento è stato recuperato dopo un ricorso. Per supplire alla carenza di fondi la Città dei Ragazzi deve guadagnare. O meglio le cooperative devono poter guadagnare ogni anno di più. Era così da contratto: ogni anno il Comune dava ad ogni cooperativa il 10% in meno dei finanziamenti. Un contratto di sei anni dal quale le cooperative si sono volute tirare fuori annullandolo e facendo sì che la Città dei Ragazzi chiudesse temporaneamente”. Da parte di Promidea traspare lo scetticismo per l’indizione di una nuova gara d’appalto “non è stata ancora indetta, ma sicuramente se vi sono le condizioni e i vincoli del precedente contratto non parteciperemo”. La gara rischia di andare deserta come successe già in passato e l’elefante-ludoteca rischia di prolungare il proprio letargo. Un gruppo di genitori residenti nei quartieri che costeggiano via Panebianco chiedono a gran voce la riapertura della struttura: “che aprano almeno i cancelli, – tuona una madre – altrimenti i nostri figli sono costretti a dover giocare in strada in mezzo al traffico. Non mi sembra giusto visto che c’è una struttura con giochi e spazi in cui i più piccoli possono giocare senza pericoli. Se ricominciassero anche i laboratori sarebbe l’ideale, ma in attesa di questo fate stare i bambini almeno nel parco”.
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