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Tonino Gentile PDL: “Dell’Utri e Arena? Due galantuomini”
COSENZA – “Siamo in testa”. Non ha dubbi il senatore Gentile candidato al Senato secondo in lista dopo Silvio Berlusconi.
L’ex premier che lo stesso Gentile ama definire “un leader forte e duraturo”. Tanto duraturo che dal 1994 domina il panorama politico nazionale. “E’ una menzogna del centrosinistra dire che da 18 anni governa Berlusconi, – tuona Antonio Gentile – piuttosto diciamo che in Italia sfido chiunque ad affermare che in 13 mesi di Governo Monti il Paese sia migliorato. Anzi. Hanno fatto finire nel cassetto importanti progetti che io stesso avevo portato avanti per rilanciare l’economia del Sud. Un esempio? La Banca del Sud che appoggiandosi alle strutture postali avrebbe ridato ossigeno alle imprese meridionali. Era una grande idea. L’hanno affossata perchè Passera, così come Monti sono legati ai grandi circuiti finanziari e bancari a cui non convengono queste iniziative”.
Che i ministri tecnici provenissero da grandi potenze bancarie come Goldman Sachs non è un mistero. Non è più un mistero neanche il commissariamento della città di Reggio Calabria su disposizione del ministro degli Interni per contiguità con gli ambienti della criminalità organizzata. Città cui primo cittadino al momento dell’interdizione era Demetrio Arena. Lo stesso Arena che corre con Gentile per un seggio in Senato. “Arena è un galantuomo, – afferma Gentile – come lo è Dell’Utri. Dopo sei mesi è stato sciolto, ma non aveva nessuna responsabilità. Non ha neanche ricevuto un avviso di garanzia. Noi lo abbiamo ricandidato per dare fiducia a chi a Reggio a creduto nel PDL. Oltre a lui abbiamo tra le nostre fila anche una paladina dell’antimafia come Rosanna Scopelliti”.
Se a Reggio si lancia in campo Arena, a Cosenza si appoggia Mario Occhiuto. Il primo cittadino che pare stia avviando un processo di privatizzazione delle cooperative sociali indicendo dei bandi che tra certificati antimafia e casellari giudiziari tagliano fuori gli ex detenuti facendo decadere il principio stesso per le quali furono fondate da Giacomo Mancini. Le stesse cooperative cui lavoratori sono stati due settimane fa manganellati di fronte al Municipio, mentre chiedevano risposte sul proprio futuro occupazionale. Su questo tema, Gentile non può che prendere atto dell’amara realtà: “è un problema annoso che va risolto. Non si può ignorare che nacquero per dare spazio alle fasce deboli con problemi giudiziari. E’ che poi i gestori si sono ritrovati ad avere ulteriori problemi giudiziari, da qui l’inchiesta del Tribunale e la rivisitazione dei criteri di assegnazione degli appalti da parte del Sindaco”.
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