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Quell’intreccio di bugie, silenzi e tradimento

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Quell’intreccio di bugie, silenzi e tradimento

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COSENZA – Bugie, minacce, silenzi. Come nel più classico dei triangoli amorosi, questi tre elementi, non mancano mai.

La storia in questione, nata tra i cubi dell’Unical, e che vede per protagonisti lui, studente universitario 28enne, appassionato di cinema e di “corti”, lei, 26 anni, laureanda in Lettere, presso lo stesso ateneo e l’altra, una 40enne, esperta in comunicazione. Tra i due ragazzi, durante i cubi dell’Unical, era scoppiato il classico colpo di fulmine. Sergio e Sara, nomi ovviamente di fantasia, si erano subito piaciuti. Prima di fare il grande passo e decidere di stare insieme, si erano frequentati. Serata in compagnia, qualche pizza, due caffè, una domenica al cinema, fino al classico bacio, sigillo perfetto per una nuova relazione. Quello che sembrava essere l’inizio di una favola, come lo è ogni storia d’amore ai suoi albori, s’è presto, per entrambi, trasformato in un incubo. Un incubo scritto dall’altra, la 40enne appunto. Francesca. La donna, infatti, ha iniziato a diventare un’ossessione per entrambi. Squilli a lui nel corso del giorno e della notte, lettere e minacce a lei, dal contenuto volgare. La scossa più forte che ha fatto tremare la tranquillità dei due giovani fidanzati, s’è avuto, quando la 40enne, desiderosa di vendetta, ha scritto una lettera ai genitori di Sara. Una lettera nella quale, l’anonima, informava il padre e la madre della laureanda che la loro figlia, dall’aspetto gentile, dal volto angelico, dalla condotta irreprensibile e dagli ottimi voti sul libretto, nascondeva una doppia personalità che lontano da casa la trasformava in una sacerdotessa di festini e sesso. Non solo, nella missiva, l’anonima moralizzatrice, informava i genitori di Sara che, proprio la loro figlia, in assenza di Sergio, si dava alla pazza gioia, cercando attenzione e consolazione tra le braccia di altri. Il germe del sospetto s’è insinuato nei genitori di Sara, che, pur conoscendo il carattere della ragazza, di fronte a quel preciso “carico” di accuse, hanno preteso dalla loro figlia spiegazioni. Sara, tra meraviglia e sconcerto, ha negato tutto, rassicurando i suoi che lei aveva solo occhi per il suo Sergio e che tutto quello che era stato scritto nella lettere era un rosario di menzogne. E Sergio? Già Sergio, anche lui, è stato bombardato a dovere. Con sms, mail e lettere. Anzi a lui è toccata anche una dimostrazione di forza ben precisa: le ruote squarciate. Troppo per essere solo un caso. Dopo aver raccolto tutte le prove, Sergio e Sara hanno deciso di cristallizzare la loro denuncia contro ignoti. I due ragazzi hanno presentato il loro esposto alla polizia postale, sicuri che i detective della polpost, riuscissero con la loro alta capacità investigativa a risalire, attraverso poche tracce, all’identità della molestatrice. Durante le indagini, Sergio e Sara, sono stati ascoltati più volte e anche in tempi e modi diversi. In una di questi incontri separati, gli inquirenti si sono resi conto che il racconto di Sergio, in alcuni punti traballava. Troppi non ricordo, altrettanti forse, ripetuti non so. Messo alle strette, Sergio ha finito per confessare. Altro che anonima molestatrice, quella che ha messo a ferro e fuoco la tranquillità sentimentale e familiare altri non era che la 40enne, come detto, una esperta in comunicazione che aveva preso una sbandata per Sergio. Ma il 28enne non le aveva detto niente di Sara e quando lei l’aveva scoperto, aveva dato libero sfogo a tutta la vendetta, di donna tradita. Ora lei è finita sotto inchiesta per molestie, Sergio dovrà rispondere di calunnia.

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