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Alberto Sarra meglio di Lazzaro, “alzati e cammina”
REGGIO CALABRIA – I miracoli dei nostri giorni? Continui. Chi si alza dalla sedia a rotelle, chi diventa perfettamente padrone della proprio mobilità dopo essere stato dichiarato disabile al 100%.
Peccato che, l’unico miracolo che ancora non abbiamo visto è un accentuato senso della furbizia (manifestata solo in maniera apparente) mescolata ad un pizzico di intelligenza.
Stiamo parlando di Alberto Sarra che, dopo aver percepito una pensione dieci volte più alta di quella dei disabili non autosufficienti non solo fa il cestista, dilettandosi nel Basket con bellissime foto ricordo ma corre per entrare in Parlamento.
La storia di Sarra è abbastanza semplice e miracolosa: quando si avvicinano le nuove elezioni (primi giorni del 2010) che saranno vinte da Giuseppe Scopelliti, il deputato regionale Alberto Sarra viene colpito da uno choc emorragico, una vera e propria lotta tra la vita e la morte, insomma, una cosa seria. Segue un delicatissimo intervento chirurgico e una guarigione rapida e dinamica. Dopo due settimane partecipa alla nascita del «Partito del sud», tre settimane e già detta comunicati, dodici settimane e diventa sottosegretario alla presidenza, poltrona concepita dalla giunta precedente di centrosinistra, conservata da Scopelliti e solo più tardi abolita dalla prossima legislatura.
Di certo un uomo dinamico, un esempio per chi affronta questo tipo di problemi e per chi si trova a lottare con un pericolo tale. Quello che però non quadra è che, se da un lato Alberto Sarra si è dimostrato dinamico, attivo e sulla buonissima via di una perfetta guarigione, dall’altro avviava le pratiche burocratiche per farsi riconoscere dalla Regione totalmente invalido al lavoro. Invalidità riconosciuta il 13 giugno scorso da una commissione di cui faceva parte il suo cardiologo di fiducia Enzo Amodeo con una dichiarazione definitiva: «considerata la patologia – aneurismi dei grossi vasi arteriosi del collo e del tronco complicati da dissezioni della aorta torico-addominale – si ritiene l’avvocato Alberto Sarra permanentemente inabile a proficuo lavoro». Uno scandaloso caso di “Lazzaro, alzati e cammina” dei nostri giorni, a discapito di tutti coloro che lottano contro una parziale mobilità, contro serissimi problemi di salute perenni e totali e contro la burocrazia, a volte, troppo lunga e difficile.
Dopo l’approvazione il Bollettino Ufficiale comunicava la concessione a Sarra di un assegno mensile di 7.490,33 euro «al lordo delle ritenute di legge, a titolo di vitalizio, con decorrenza dal 7 gennaio 2010».
Un vitalizio dieci volte maggiore di quello concesso ai disabili più gravi (quelli che non possono neppure cibarsi da soli o sono immobilizzati in un polmone d’acciaio) più gli arretrati per un totale di circa 225 mila euro. Un privilegio sconcertante che, lo stesso Sarra, dichiara di aver sospeso (non revocato) in maniera temporanea. Questo dovrebbe, per caso, essere considerato un punto a suo favore? Difficile.
Nonostante l’indignazione diffusa, Sarra (il disabile totale e perenne) si è mobilitato per impegnare il suo tempo, soprattutto con le elezioni e come capolista del «Grande Sud».
Non basta però la sua attività da politico e le sue giornate ricche e movimentate, la ciliegina sulla torta arriva con le foto, tratte da «soveratiamo.com», dove Alberto Sarra gioca a basket con Scopelliti e altri amici. Davvero un miracolo commovente.
Di certo sono ottimi i risultati di Sarra nell’aver superato l’incidente e il trauma ma ciò non toglie l’indecenza di tutti noi e del presidente della federazione italiana delle associazioni di sostegno all’handicap Pietro Barbieri.
( Fonte: Gian Antonio Stella sul Corriere della Sera)
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