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Giseco, nuova protesta degli operai: da mesi senza stipendio
COSENZA – Esasperati. E’ l’identikit migliore per descrivere lo stato psicologico dei dipendenti della Giseco di Cosenza, società a partecipazione pubblica che si occupa della gestione degli impianti di depurazione, alle prese con ritardi nella riscossione degli stipendi.
Sono mesi che nelle tasche dei lavoratori non entra un euro. La causa di questo ritardo, secondo i responsabili dell’azienda, è legata alla morosità di molti dei 19 comuni che, pur usufruendo del servizio, non versano le loro quote di competenza. Ieri mattina i dipendenti della Giseco, hanno inscenato, presso la sede della società, la loro protesta, l’ennesima. Molti dei dipendenti che sono stati assorbiti dalla Giseco, provenivano dalla Vallecrati, ditta di rifiuti fallita a causa del mancato pagamento delle quote da parte dei Comuni consorziati e a causa di una cattiva gestione da parte dei vari management che si sono succeduti all’interno della ditta. «Sono cinque mesi che non percepiamo lo stipendio, i nostri conti in banca – urlano gli operai – sono da tempo in rosso. Per le spese ordinarie e per pagare le tasse siamo stati costrretti a rivolgerci a parenti ed amici per ottenere un prestito. Modiche cifre, s’intende. Molti dei nostri colleghi sono stati sfrattati dalle loro abitazioni per morosità, gli è stata staccata la luce o il telefono . Portiamo le nostre urgenze ai responsabli dell’azienda e riceviamo come risposta parole di conforto e spallucce. Il conforto o le belle parole, così come gli attestati di solidarietà o le testimonianze di vicinanza non sfamano bocche, né garantiscono certezze sul piano economico o sul futuro occupazionale. Per molti di noi – proseguono – è come essere stati risucchiati dentro un incubo che ritorna. La nostra età media è sui quarant’anni, c’è anche qualche collega che è vicino alla cinquantina. Come si fa per andare avanti? Le istituzioni sono assenti, i tanti tavoli di concertazione, attivati attraverso l’interessamento dei sindacati, in Prefettura si sono conclusi senza alcuno spiraglio. Che dobbiamo fare? Con quali garanzie dobbiamo andare avanti?». Domande legittimi alle quali urge dare risposte. Nelle ultime ore, pare, che s’intravedo l’apertura di uno spiraglio. Potrebbe essere garantito ai dipendenti l’80% di una delle mensilità arretrate.
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