COSENZA – La Calabria che Vuoi, dopo le dichiarazioni dell’assessora Buffone del comune di Cosenza con una controreplica provocatoria risponde: “Ritardi di pagamento di oltre 6 mesi? Non facciamone un dramma…”. “Riscontriamo la nota di risposta diramata ieri dall’assessore al ramo del comune di Cosenza Veronica Buffone, al nostro articolo denuncia sul welfare e ci stupisce che l’assessora abbia definito le nostre dichiarazioni come “eccessivamente allarmistiche”, prosegue la nota del circolo di Cosenza afirma di del Presidente Giovanni Gentile e del Segretario Candida Tucci.
“E’ evidente che situazioni quali arretrati di stipendi degli operatori, arretrati di pagamenti di utenze e sofferenza economica profonda in cui versa tutto il comparto socio assistenziale a causa dei ritardi nei rimborsi delle prestazioni da parte dal Comune di Cosenza, siano considerati dall’assessora “quisquilie” con serafica leggerezza. Apprezziamo, invece, che, l’assessora Buffone, confermi nella sua nota, la veridicità delle nostre affermazioni perché ammette che il comune ha pagato fino a marzo 2022 e sta procedendo a liquidare aprile… aggiungendo – a difesa del suo operato – “è stato saldato tutto il 2021”… Dichiarazioni, queste, che farebbero sorridere anche un bambino delle scuole elementari se non fosse che, invece, denotano una certa drammaticità.
“Ritardi nei pagamenti inamissibili”
Vogliamo ricordare all’assessora che il comune di Cosenza ha ricevuto dalla Regione, – prosegue la nota – fondi pari a ben 2 milioni e mezzo di euro, sufficienti a coprire tutta la spesa per il 2022 e non v’è giustificazione per cui ancora ad oggi i pagamenti delle strutture siano fermi a marzo o ad aprile nel migliore dei casi!!! Vogliamo ricordare che parliamo di prestazioni sociali dal costo irrisorio che consentono ai gestori a stento di arrivare a fine mese, figuriamoci ad immaginare di dover coprire 6/7 mesi successivi. Con questi ritardi (inammissibili a fronte di coperture economiche esistenti!!!) si mette a rischio la qualità dei servizi e delle prestazioni che gli erogatori privati devono garantire.
Probabilmente, l’assessora non conosce le tariffe che il comune di Cosenza (non) sta pagando per le richiamate prestazioni: parliamo di 26 € al giorno per le disabilità, 11 € per i minori ed a stento €20 per anziani, e non ha avuto tempo o modo di ascoltare e parlare con le strutture socio assistenziali ed è forse per questo che a cuor leggero si autoassolve. Puntualizziamo, infine, che le dichiarazioni del circolo della Calabria che vuoi non sono affatto polemiche strumentali, come le definisce la Buffone, perché risale ad oltre 7 mesi fa la richiesta di incontro dei referenti del circolo all’amministrazione politica Caruso per discutere delle problematiche del settore in un’ottica di costruzione democratica e partecipata dell’azione politica della nostra città. Tuttavia, questa richiesta è stata trascurata dalla giunta Caruso che, evidentemente, crede di far meglio da sola ed a porte chiuse. Se l’intento della Calabria che vuoi fosse semplicemente quello di strumentalizzare, – conclude la nota – lo avrebbe fatto molto prima perché ce ne erano tutti gli elementi. Purtroppo il circolo di Cosenza della Calabria che vuoi denuncia fatti e condizioni che rispondono al vero e l’assessora lo ha ammesso ampiamente proprio con la sua nota di risposta.
