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Rifiuti radioattivi interrati a Lattarico? Spunta il nome di un imprenditore

Area Urbana

Rifiuti radioattivi interrati a Lattarico? Spunta il nome di un imprenditore

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Il pentito Pulicanò pare fosse fidanzato con la figlia di un noto imprenditore che avrebbe barattato lo smaltimento illecito in cambio d’appalti.

 

LATTARICO (CS) – Marcello Aloise, imprenditore operante nel settore degli impianti elettrici, avrebbe ottenuto appalti da parte di Enel ed Anas grazie alla collaborazione con l’avvocato dei casalesi Cipriano Chianese. Il collaboratore di giustizia Mattia Pulicanò era il fidanzato della figlia di Aloise e proprio dall’ex suocero ricevette le rivelazione sui rifiuti interrati nella frazione di Regina a Lattarico. La notizia apparsa on line sulle colonne del Fatto Quotidiano nel corso del consiglio comunale di ieri sera, ha sconvolto l’intera assise. Aloise, come confermato dal vicesindaco, ha collaborato più volte con il Comune di Lattarico che nel corso degli anni ha affidato alla sua azienda diversi appalti tra cui la realizzazione della stessa sala consiliare in cui si è discussa la questione dei presunti rifiuti tossici occultati tra le campagne del circondario.

 

Occhi gonfi, sguardo perso nel vuoto, voce tremolante. Le prime battute del sindaco Antonella Blandi, che ha aperto la discussione sul punto all’ordine del giorno, sono piene di imbarazzo. ”Pulicanò ha vissuto a Lattarico – afferma il primo cittadino – aveva contatti con alcune famiglie del posto ed è innegabile. Io però non credo che Aloise fosse in stretti rapporti con la cosca Lanzino. E’ una brava persona, si tratta delle dichiarazioni di un pentito che lasciano il tempo che trovano e che mi auguro siano false. Questo non è un Comune in cui si scambiano appalti con rifiuti tossici. Si dice che c’è un aumento esponenziale di tumori nella zona di Regina. Non è vero. L’ASP me lo ha confermato. Dal mio punto di vista non c’è nessun discostamento dalla media nazionale, c’è un aumento dei tumori sì, ma come in tutta Italia. Certo abbiamo avuto casi eclatanti di giovani morti per patologie oncologiche, ma non penso affatto possano essere collegati alla presunta presenza di rifiuti tossici”.

 

Sul fronte dell’incidenza tumorale nell’area di Regina a contestarla sono due consiglieri comunali di minoranza Raimondo e De Caro. ”Dobbiamo subito trovare i fondi in bilancio per fare le analisi su acque e terreni, – tuona il primo – istituire una commissione d’inchiesta sul caso ed un osservatorio sull’insorgenza di patologie oncologiche. E’ certo che i cittadini si ammalano”. “Suo marito, sindaco, è un medico condotto, dovreste sapere che i casi di tumore a Lattarico sono numerosi, – sentenzia De Caro – dobbiamo operarci per far sì che Lattarico torni ad essere l’isola ambientale che era ai tempi della mia fanciullezza”. Oggi però dall’uomo che gestiva lo spaccio di cocaina per il clan Lanzino nel territorio di Montalto – Taverna emergono i sospetti che Lattarico da isola ambientale sia stata trasformata in un’isola ecologica illegale di rifiuti tossici per imprenditori del nord Italia. Eppure dalle affermazioni del vicesindaco Barci, che è stato alla guida del paese per ben dieci anni, ”qui nessun imprenditore del nord ha mai investito, nessun grande appalto di Enel o Anas è stato eseguito, nè sono stati fatti capannoni e grandi sbancamenti da permettere l’interramento di rifiuti. Io ho trattato questo Comune come se fosse la mia sposa, non posso credere che mentre la coccolavo qualcuno l’abbia violentata. Ho cenato, festeggiato, condiviso diversi momenti con Aloise, siamo amici e non credo si sia potuto macchiare di un tale delitto”.

 

Nessuno ci crede. Il vociferare dei residenti imputa la presenza del nome di Aloise a una ripicca di Pulicanò nei confronti dell’ex fidanzata. Parole di un drogato che infangano una così brava persona, questo il sentimento comune dei compaesani dell’imprenditore che secondo le rivelazioni del pentito 15-20 anni fa ha interrato rifiuti pericolosi nella frazione di Regina. Un business che avrebbe voluto ripetere per conto di un’azienda di Modena che era solita smaltire in Africa i suoi ‘veleni’. L’affare però non andò in porto nonostante l’impegno di Aloise che secondo Pulicanò si sarebbe impegnato ad acquistare terreni nella zona di Regina con lo scopo di farvi capannoni e impianti fotovoltaici per mascherare l’occultamento dei rifiuti tossici. In realtà però si trattava di materiale ingombrante troppo difficile da smaltire e il ‘contratto’ con i modenesi non fu siglato. Gli impianti fotovoltaici sui terreni però furono costruiti.

 

Intanto il sindaco per fare chiarezza sul caso ha contattato sia il Ministero dell’Ambiente, sia il Ministero della Salute che ad oggi avrebbero completamente ignorato le sue missive. “Ora attendo risposte dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro – dichiara Blandi – non siamo cittadini di serie B vogliamo verità”. A Settembre a Roma la commissione bicamerale antimafia tratterà il caso Lattarico, mentre in Regione il consigliere Graziano presente ieri a Lattarico ha già presentato una mozione. Graziano ha infatti già richiesto che gli organi regionali si mobilitino per far sì che l’ISPRA e l’ARPACAL effettuino studi sull’area per individuare eventuali agenti contaminanti. ”I soldi ci sono, – spiega il consigliere – abbiamo un fondo in Regione dedicato alle bonifiche dei siti inquinati. Si tratta di un fondo monetario intatto dove il denaro c’è perchè non è stato utilizzato nonostante la Calabria paghi come infrazione all’unione europea milioni di euro di sanzioni all’anno proprio per le mancate bonifiche”.

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