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Mago Sapienza: sfilano i primi clienti-testimoni
COSENZA – La sfilata. Dalla tarda serata di ieri, tanto presso la sede del comando provinciale di Cosenza, tanto presso la compagnia di Cosenza, è iniziato il via vai delle
persone, inserite come clienti, nella lista del Mago Sapienza. Tanto il luogotenente Cosimo Saponangelo, quanto il suo pari grado Francesco Parisi, sotto il coordinamento del capitano Pierluigi Satriano, hanno convocato le persone finite sotto le “grinfie” del sessantenne di Aci Castello. I militari dell’Arma vogliono verificare se, com’è già successo per le due ragazze (dalla denuncia di una di loro è partita l’inchiesta, conclusasi con le manette ai polsi di Antonino Sapienza, ndr), anche gli altri clienti, siano rimaste vittime degli artifizi del mago, sia in termini di truffa che in termini di violenza sessuale o psicologica. Il colonnello Francesco Ferace, comandante provinciale della Benemerita, vuole, infatti, che chi ha subito soprusi da parte del ciarlatano siculo, si faccia avanti, raccontando la sua verità, senza timore o vergogna. «L’Arma – ha dichiarato Ferace -, così come le altre forze dell’ordine, non giudica, ma indaga. Non è compito nostro capire come e perchè qualcuno decide di ricorrere ad un mago, ad un cartomante ad un medium, per scoprire il suo futuro, o per conoscere come sarà il suo rapporto con l’amore, la salute o la fortuna. Ognuno è libero, con la propria personalità e la proria convinzione di fare quello che vuole, l’essenziale è che non si “affossi” la coscienza altrui, attraverso artifizi vari». Già gli artifizi, quelli con cui i ciarlatani di turno, cercano di conquistare la fiducia delle loro vittime, impossessandosi non solo dei loro soldi ma anche delle loro poche certezze. I carabinieri stanno cercando di capire quante donne siano state palpate dal mago o abbiano dovuto toccarlo per scacciare energie negative e allontanare spiriti presuntamente maligni. I detective della Benemerita sperano, infatti, che da parte delle vittime, ci sia la massima collaborazione. I loro racconti, infatti, potrebbero aggravare la posizione del sessantenne, per il quale è stata disposta la detenzione domiciliare, presso la sua abitazione di Aci Castello. Stamattina, intanto, i militari dell’Arma sono ritornati nello studio di via Piave, ieri posto sotto sequestro, per prelevare altre prove.
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