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Interrogatori rimborsopoli: De Gaetano si avvale della facoltà di non rispondere, Fedele parla

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Interrogatori rimborsopoli: De Gaetano si avvale della facoltà di non rispondere, Fedele parla

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L’ex assessore della Giunta Oliverio ha scelto di non collaborare con la giustizia.

 

REGGIO CALABRIA – Si è avvalso della facoltà di non rispondere l’assessore dimissionario della Regione Calabria Antonino De Gaetano, del Pd, indagato dalla Procura di Reggio Calabria e posto ai domiciliari in qualità di ex consigliere regionale per l’uso dei fondi destinati ai gruppi. De Gaetano, eletto in Consiglio nel 2010, è accusato dai pm di avere prelevato o di essersi fatto rimborsare, complessivamente, circa 400 mila euro negli anni 2010 e 2011, quando era capogruppo della Federazione della sinistra, senza fornire giustificativi o per spese che avevano finalità private. Prima di De Gaetano, il gup Olga Tarzia ed i pm Gaetano Paci e Matteo Centini hanno sentito per circa due ore l’ex consigliere regionale del Pdl Giovanni Nucera.

 

A conclusione dell’interrogatorio, Nucera ha ironicamente detto ai giornalisti che “l’occasione è buona per fare una vacanza con mia moglie”, riferendosi alla misura emessa dal gip su richiesta della Procura che gli fa divieto di soggiornare in Calabria. Secondo quanto riferito dal suo avvocato di fiducia, Natale Polimeni, Nucera ha contestato le ipotesi di reato per cui è indagato ed ha parlato di “errori materiali” rispetto alle richieste di liquidazione dei rimborsi, richieste – come egli stesso ha detto – “che comunque non sono state liquidate due volte da come emerge dalla documentazione”. Nucera inoltre ha depositato al gup ulteriore documentazione ed ha sottolineato di avere utilizzato i fondi contestatigli soltanto per fini istituzionali e per attività riconducibili ad iniziative del gruppo consiliare di appartenenza. E’ poi seguito l’interrogatorio dell’ex consigliere ed ex assessore regionale ai Trasporti Luigi Fedele, attualmente agli arresti domiciliari, all’epoca dei fatti nel Pdl ed ora nell’Ncd.
Fedele ha risposto alle domande di gip e pmdelle incongruenze sulle date di alcuni suoi viaggi per motivi istituzionali, tra i quali uno nel Principato di Monaco, durante il quale avrebbe pagato oltre 700 euro per un pranzo in un elegante ristorante. Inoltre, ha riferito a giudice ed inquirenti che i pasti consumati nel ristorante “Le Macine” di Sant’Eufemia d’Aspromonte – di cui è contitolare uno dei figli, Diego, a sua volta indagato – e per i quali secondo l’accusa avrebbe speso oltre 42 mila euro, erano coerenti ai fini dell’attività politica del gruppo poiché si trattava di iniziative politico-istituzionale. Eventi, ha detto Fedele ai magistrati, sui quali possono testimoniare simpatizzanti e attivisti del Pdl. Gli interrogatori riprenderanno giovedì.

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