Segnala una notizia

Hai assistito a un fatto rilevante?
Inviaci il tuo contributo.

Richiedi info
Contattaci

Viabilità e disagi. Non solo l’A3, regna l’immobilismo generale anche per la Statale 18

Archivio Storico News

Viabilità e disagi. Non solo l’A3, regna l’immobilismo generale anche per la Statale 18

Pubblicato

il

L’attenzione dallo scorso due marzo, è rivolta esclusivamente ai disagi creati dalla chiusura del tratto autostradale tra Laino e Mormanno, a seguito del crollo di una campata del viadotto Italia dove è morto anche un operaio. Una chiusura che di fatto separa la Calabria da resto d’Italia.

COSENZA – E’ noto a tutti che la viabilità cosentina sia in ginocchio sotto diversi aspetti ma non c’è solo il tratto cosentino dell’A3 a versare in condizioni disastrose perchè a soffrire della mancanza di azioni è anche la Statale 18 Tirrena Inferiore dove, si riversa gran parte del traffico veicolare su un’arteria che fa acqua da molte parti. Per arrivare qui in Calabria dunque, ci sono due alternative: l’A3 o la Statale che attraversa la costa tirrenica che non se la passa meglio, anzi. A lanciare l’allarme su un disagio non solo infrastrutturale ma anche turistico ed economico è Demetrio Metallo, presidente della sezione Piccola Industria di Confindustria Calabria: “La statale nel tratto tra Amantea e Nocera Terinese in particolare, è andata giù a marzo del 2012 – racconta Metallo – e l’Anas ha compiuto diversi interventi sulle massicciate. Bisogna partire infatti da un assunto: anche l’Anas è parte danneggiata perché è proprietaria della strada ma certamente, dopo aver rimpinguato il danno per circa 500 metri ad ogni mareggiata, il problema si riapre”.

Demetrio Metallo ci tiene a precisare che il problema è anche di ordine pubblico e sicurezza: “Faccio un esempio: se si verifica un’emergenza sanitaria e la strada crolla (come è già successo nel marzo 2012, un’ambulanza da Amantea, per andare a Catanzaro, deve andare prima a Paola, salire per imboccare l’autostrada a Cosenza per poi arrivare a Catanzaro. L’unica alternativa era, una volta, il ponte sul fiume Savuto che univa la provincia di Cosenza e quella di Catanzaro ma questo ponte è andato giù dieci anni fa, la statale è nelle condizioni in cui è così come l’autostrada e non si può neanche paventare l’ipotesi di dirottare il traffico dei mezzi pesanti sulla via del mare”.

“Se pensiamo – spiega ancora Metallo – che il sistema trasporto, ed è sotto gli occhi di tutti, in Calabria vede la maggior parte delle merci viaggiare su gomma, anche perché i treni fanno pietà, le aziende che fanno import-export e che hanno la necessità di raggiungere il Nord ma anche le vicine regioni come la Campania, si trovano a percorrere un’autostrada con disagi immani. La statale 18 non ha la capacità di assorbire il traffico pesante tant’è che già molti anni fa, è stato vietato di viaggiare su questa arteria. Noi siamo isolati completamente”

Una situazione difficile e secondo il rappresentante di Confindustria c’è la possibilità di mettere mano la statale e di ripristinarla non capiamo questo immobilismo: “Due anni fa è stato fatto un bando regionale per la costruzione di barriere a mare, che è stato espletato, è stato vinto da una ditta di Rende, e poi è stato fatto il ricorso. Il Tar si è espresso da maggio del 2014 a gennaio scorso e ha dato ragione alla Regione Calabria, che a sua volta, ha fatto una conferenza dei servizi acquisendo tutti i pareri; manca solo il parere dell’assessorato regionale all’Ambiente. Per questo documento siamo fermi. L’assessorato però è vacante, ma abbiamo un presidente di Regione. Noi non siamo tecnici o burocrati e ognuno deve fare il proprio mestiere”.

Insomma, di interventi non se ne vede l’ombra e la stagione estiva è ormai iniziata. Abbiamo e stiamo subendo giornalmente disdette di prenotazioni sugli alberghi con danni a tutto il sistema: bar, distributori di carburanti ecc…. E’ un quadro drammatico se si pensa ai pendolari, ma anche al turismo. Il 45% dei posti letto dell’intera regione è data dalla provincia di Cosenza. La metà del 45% è dato dal turismo balneare tra costa jonica e tirrenica. Metallo ha prospettato che solo per il territorio di Amantea, per quest’anno si perderanno centinaia di posti di lavoro ma a rischio c’è la ricettività di tutta la costa tirrenica calabrese ed in una regione che soffre di disoccupazione e offre però il mare nel periodo estivo come punta di diamante del proprio turismo, non si prospetta certo una stagione positiva.

Pubblicità
Pubblicità .

Categorie

Social

quicosenza

GRATIS
VISUALIZZA