Calabria
Affiliati in manette per estorsione, indagato anche un finanziere
Nell’inchiesta “Pensierino” che stamattina ha portato all’arresto in carcere di tre persone per tentata estorsione ai danni di una ditta reggina
CATANZARO – C’è anche un finanziere tra gli indagati nell’inchiesta “Pensierino” che stamattina ha portato all’arresto in carcere per Antonio Riccardo Artuso e ai domiciliari per Vincenzo Serafino e Bruno Scordo. Tutti e tre sono accusati di due tentate estorsioni ai danni di una ditta reggina operante nel settore della manutenzione delle condotte idriche e del gas. Nel registro degli indagati, infatti, c’è pure un brigadiere che, fino a poco tempo fa, era in servizio all’Aliquota di polizia giudiziaria della Procura.
Il sottoufficiale, su richiesta di un’altra indagata, per l’accusa, “materialmente accedeva con le proprie credenziali e dalla propria postazione allo Sdi per verificare i precedenti penali e di polizia a carico” di un soggetto gravato da rilevanti pregiudizi penali quali traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, spendita di monete contraffatte e installazione abusiva di apparecchiature per intercettazioni.
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