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16 anni fa moriva a Baghdad Nicola Calipari. Guidò anche la mobile di Cosenza

Calabria

16 anni fa moriva a Baghdad Nicola Calipari. Guidò anche la mobile di Cosenza

Marco Garofalo

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Agente dei servizi di intelligence italiani, nativo di Reggio Calabria, perse la vita durante il salvataggio della giornalista Giuliana Sgrena. Non esitò a sacrificare la propria vita facendo da scudo con il proprio corpo ad una raffica “amica”.

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COSENZA – Sono passiti 16 anni da quel 4 da quel 4 marzo del 2005 quando Nicola Calipari fu ucciso a Baghdad (Iraq) durante le fasi conclusive dell’operazione di salvataggio della giornalista italiana Giuliana Sgrena. L’inviata del Manifesto era stata rapita un mese prima all’uscita della moschea nel centro dell’università da una banda criminale dalla Jihad islamica e fu liberata grazie alla grande capacità di dialogo del Funzionario dei servizi segreti. Mentre l’auto stava arrivando in aeroporto, a pochi metri da un posto di blocco statunitense viene crivellata di colpi dal ‘fuoco amico’ Usa. Calipari fece da scudo alla Sgrena, che venne ferita, mentre l’agente dei servizi fu ucciso da un colpo che lo raggiunge alla testa. A pagare tragicamente con la vita, nel giorno che avrebbe invece dovuto essere solo quello dei festeggiamenti per la liberazione della giornalista italiana,  fu così uno degli uomini che erano stati coinvolti nei discreti contatti con i suoi rapitori e, ancor prima, anche in quelli sfociati nel rilascio di Simona Torretta e Simona Pari, le due volontarie rapite nel settembre scorso a Baghdad e rilasciate dopo tre settimane di prigionia.

Gli americani stavano presidiando quella strada dalla quale doveva passare l’ambasciatore Usa in Iraq. Il soldato americano che sparò con una mitragliatrice alla Toyota sulla quale stavano viaggiando Sgrena e Calipari, Mario Lozano, dopo la richiesta di rinvio a giudizio viene prosciolto dalla Corte d’Assise che non potè procedere per difetto di giurisdizione perché le forze multinazionali in Iraq ricadono sotto la giurisdizione penale esclusiva dei rispettivi paesi d’invio.

Per il suo eroico gesto fu insignito con la medaglia d’oro al valor militare. Entrato in Polizia nel 1979 Nicola Calipari venne assegnato, come primo incarico, alla Squadra mobile della questura di Genova poi a quella di Cosenza e successivamente alla questura di Roma. Dal 1993 divenne vice dirigente della Squadra mobile di Roma e poi passò alla Direzione centrale della Polizia criminale. Dopo una serie di prestigiosi incarichi nella Polizia di Stato nel 2002 transitò alla Presidenza del consiglio dei ministri fino al 4 marzo del 2005 data in cui perse la vita. Nicola Calipari, riposa nel cimitero del Verano a Roma e a lui è dedicato l’auditorium di Palazzo Campanella a Reggio Calabria.

 

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