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Mezzo milione vaccinati in Italia. Calabria al 21,9%, a Reggio completata la prima fase

Calabria

Mezzo milione vaccinati in Italia. Calabria al 21,9%, a Reggio completata la prima fase

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L’Italia raggiunge il mezzo milione di vaccinati a fronte di quasi 1 milione di dosi consegnate ed è prima nel rapporto tra popolazione e vaccinati in UE. In Calabria, che resta sempre ultima, la percentuale è al 21,9% mentre il Gom di Reggio Calabria ha completato la prima fase delle vaccinazioni

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COSENZA – “Le vaccinazioni vanno avanti molto bene, l’Italia è prima nel rapporto tra popolazione e vaccinati, in serata sfioreremo i 500 mila vaccinati”, dice il ministro degli Affari regionali Francesco Boccia. “Siamo assolutamente ai vertici nel continente europeo“, assicura il presidente del Consiglio superiore di Sanità Franco Locatelli. Dopo un inizio a rilento le Regioni sembrano ora quasi fare a gara nella campagna di immunizzazione contro il Covid-19, mentre il contagio non si ferma e lo spettro della terza ondata si fa sempre più ingombrante nei discorsi. La Lombardia ha raggiunto un accordo per far somministrare il siero pure ai medici di base. L’Emilia-Romagna è pronta a fare i vaccini anche di notte”. La Campania darà una card di certificazione a chi è stato vaccinato (richiamo compreso).

Calabria al 21.9%, al Gom completata la prima fase

Per quanto riguarda la Calabria, al momento sono 5.603 le dosi di vaccino inoculate sulle 25.630 disponibili e pari al 21,9%. “La campagna di vaccinazione anti Covid in Calabria sta andando avanti e dovremmo portarla a termine entro la prossima estate” ha detto il presidente della Regione Calabria, Nino Spirlì fornendo nuove informazioni sulle prospettive di immunizzazione in Calabria. Secondo quanto riporta il Report vaccini anti Covid Aifa, la Calabria, ancora oggi, è in coda alle regioni italiane per percentuale di vaccinazione in rapporto al quantitativo di dosi inviate.

Calabria a rilento ma con alcune eccezioni. Al Grande ospedale metropolitano di Reggio Calabria si è chiusa oggi la prima sessione della campagna vaccinale che ha riguardato i dipendenti e il personale di supporto che frequenta abitualmente gli ambienti ospedalieri. Lo comunica la direzione generale dell’Azienda ospedaliera con una nota nella quale si precisa che “a fronte dei 1250 consensi espressi dai dipendenti sono state effettuate 1504 vaccinazioni“. Il numero maggiore è dovuto al fatto che “alcuni dipendenti hanno scelto di aderire alla campagna rilasciando il formale consenso all’atto della registrazione, immediatamente prima di sottoporsi alla vaccinazione.  La somministrazione dei richiami dei vaccini eseguiti nella prima sessione avrà luogo dal 25 al 29 gennaio, con le stesse modalità organizzative tenute fino ad oggi.

Lunedì le prime 470mila dosi di Moderna

Intanto in Italia lunedì arriveranno le prime 100 mila dosi del vaccino di Moderna, il secondo approvato in tutta Europa, più semplice da trasportare e conservare. Entro martedì invece sono attese altre 470 mila dosi del farmaco di Pfizer-Biontech, con il quale è stata finora condotta la campagna vaccinale. Arcuri nelle scorse settimane ha più volte avvertito che “sarebbe complicato portare avanti la vaccinazione nel mezzo di una recrudescenza della curva epidemica”, esortando a comportamenti prudenti. Per capire se la terza ondata arriverà bisognerà aspettare un’altra settimana, fino alla metà di gennaio più volte evocata dagli esperti. Allora si capirà se hanno pesato di più le aperture prefestive e le deroghe o le restrizioni del ‘lockdown’ morbido di Natale. Un’eventuale impennata dei contagi impegnerebbe fino allo stremo i sanitari nelle cure in corsia e in terapia intensiva, distogliendoli dalle somministrazioni. Ma a breve dovrebbero arrivare i 15 mila rinforzi garantiti con il bando per il reclutamento di ‘vaccinatori’. Per ora le vaccinazioni vengono effettuate negli ospedali e nelle Asl, ma presto saranno coinvolte anche le farmacie, viene ricordato. La seconda fase della campagna è previsto che inizi a fine febbraio con gli ultra ottantenni, con gli operatori sanitari già vaccinati e quindi il sistema sulla carta più forte e sicuro, confidano nella struttura commissariale. Da fine febbraio saranno vaccinati anche i disabili e i loro accompagnatori. Intanto le Regioni si organizzano per andare a pieno regime.

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