Italia
Il verbale del CTS “inasprire le misure, più controlli”. Sulla zona rossa deciderà il Governo
Nel verbale redatto dal comitato tecnico scientifico, al termine di una riunione intensa e tesa, viene ribadita la necessità di potenziare i controlli contro gli assembramenti nelle piazze e nelle vie dello shopping. Ma non c’è il riferimento a possibili chiusure delle Regioni ne ad eventuali zone rosse o arancioni. Sarà dunque il Governo a decidere
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COSENZA – “Inasprire le misure e aumentare i controlli secondo le indicazioni contenute nel Dpcm del 3 dicembre, modulandole come si ritiene opportuno”. Sono queste le principali indicazioni che il Comitato Tecnico Scientifico ha messo nero su bianco al termine della seconda riunione fiume di oggi, che ha sostanzialmente confermato la necessità di potenziare il dispositivo di controllo degli assembramenti nelle piazze, strade e vie dello shopping in questi giorni che precedono il Natale.
Nel verbale redatto dal Comitato, si fa riferimento al rischio assembramenti ma non alle chiusure possibili o eventuali delle regioni né tantomeno delle zone rosse, arancioni o gialle. A destare la preoccupazione degli esperti del CTS sono soprattutto i luoghi al chiuso e quelli in cui ci si può togliere la mascherina. Sugli spostamenti, che saranno bloccati già dal 21 dicembre, il Comitato non si è espresso, lasciando di fatto la decisione al Governo su come e dove chiudere in base ai dati in possesso. La riunione è stata piuttosto accesa, si è conclusa dunque con un verbale incentrato in particolare su controlli e assembramenti. “È stata una riunione difficile e intensa in cui si sono espressi tutti i componenti del Comitato, come sempre accade nei nostri incontri” ha detto il coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico, Agostino Miozzo “alla fine abbiamo raggiunto un punto d’incontro e condiviso all’unanimità la necessità di inasprire le misure di contenimento del contagio. Al ministro Roberto Speranza e al governo abbiamo quindi suggerito di considerare quanto previsto dalla normativa già in vigore”.
Dunque sarà ora Palazzo Chigi a decidere eventuali nuove strette nei prossimi giorni con l’eventuale decisione di inserire in zona rossa o arancione tutto il Paese durante il periodo natalizio e nei giorni festivi oppure limitarsi ad un maggiore controllo sugli assembramenti. Probabile che le Regioni restino nelle zone gialle ma con la scelta di inasprire le misure: tradotto significa chiusura dei bar e dei ristoranti, chiusura dei negozi nel fine settimana e obbligano i cittadini a restare nel loro Comune.
Rezza “dati contrastanti e troppi morti”
“Credo che sia ancora presto per dire se potremo o no riaprire completamente le scuole, anche le superiori” dopo le feste natalizie, ciò perché “l’incidenza dei casi è ancora molto elevata e finche‘ non abbassiamo l’incidenza è difficile parlare di riapertura delle attività”. Lo ha detto il direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, alla conferenza stampa sull’analisi della situazione epidemiologica.
“Oggi abbiamo dei dati contrastanti, più di 14mila positivi e rapporto di positività sotto il 10% con un meno 92 di ricoveri in terapia intensiva, tuttavia il dato dei morti a 846 è davvero molto elevato e ciò indica che in questi 2-3 mesi il numero delle persone infettatesi è grande con una ripresa dell’epidemia imponente”. “Balza agli occhi – ha aggiunto Rezza – il dato del Veneto che sta sopra i 3mila contagi con tasso di positività del 18%, mentre la Lombardia cala e c’è un netto miglioramento in Campania rispetto a un mese fa. Ciò dimostra che le misure restrittive funzionano: le regioni che avevano incidenze più elevate e che sono state sottoposte a misure più restrittive ora stanno meglio delle altre”. Sulla situazione dei ricoveri Rezza sottolinea come “siamo ancora sopra la soglia critica per l’occupazione dei posti in terapia intensiva e di area medica”. Lo ha detto il direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, alla conferenza stampa sull’analisi della situazione epidemiologica.
Le Regioni “non passano subito dalla fascia rossa a quella gialla, ma è previsto un transito nella fascia arancione per un paio di settimane, perchè ciò aiuta a decongestionare anche per la pressione sui servizi ospedalieri ha aggiunto ancora il direttore della Prevenzione del ministero della Salute.
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