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Peculato e corruzione, indagato Claudio Parente e due consiglieri comunali

Calabria

Peculato e corruzione, indagato Claudio Parente e due consiglieri comunali

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Un avviso di garanzia per corruzione è stato notificato questa mattina anche a due consiglieri comunali di Catanzaro. Sequestro preventivo di oltre 37mila euro. Al centro la cessione di un terreno all’associazione “Vivere Insieme” con il voto favorevole dei consiglieri comunali che in cambio avrebbero ricevuto favori e assunzioni

 

CATANZARO – La guardia di finanza di Catanzaro, ha eseguito un decreto di sequestro preventivo ai fini della confisca per oltre 37mila euro nei confronti di Claudio Parente, di 64 anni, fino allo scorso gennaio consigliere regionale della Calabria e presidente del gruppo consiliare di “Forza Italia” indagato per peculato e corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio.

L’indagine vede coinvolti anche due consiglieri comunali di Catanzaro, Francesco Gironda di 52 anni e Giuseppe Pisano di 46, iscritti nel registro degli indagati per corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio, e scaturisce da due episodi solo apparentemente non collegati fra loro.

Il primo è l’approvazione di una delibera del consiglio comunale di Catanzaro (la n. 95/2018), con la quale il 13 settembre 2018 l’Assise municipale deliberava favorevolmente (con il voto conforme anche di Gironda e Pisano) in ordine alla possibilità di cedere un terreno di proprietà comunale all’associazione interregionale “Vivere insieme”, operante nel settore dei servizi sanitari in convenzione.

L’altro è l’assunzione, a opera di Parente, del fratello del consigliere Gironda e della convivente del consigliere Pisano quali suoi collaboratori a tempo determinato nell’ambito della struttura speciale a sua disposizione presso il consiglio regionale.

Un ‘accordo corruttivo’

Gli approfondimenti investigativi mettono in relazione i due avvenimenti nel quadro di un accordo corruttivo fra i tre indagati: Parente è, infatti, risultato essere amministratore di fatto di “Vivere insieme”, nel cui interesse la delibera 95/2018 era stata votata, mentre Gironda e Pisano risultano aver assecondato Parente, ottenendo quale contropartita l’assunzione dei due congiunti nella struttura speciale dell’ex consigliere regionale.
Al fine di ricompensare i consiglieri comunali, Parente si è quindi appropriato dei fondi regionali destinati al reclutamento di personale da adibire alla propria struttura speciale, utilizzandoli indebitamente per remunerare il fratello e la convivente dei due consiglieri comunali. La somma oggetto di sequestro, pari a 37.682,80, costituisce quindi il profitto del delitto di peculato realizzato da Parente e corrisponde al totale dei compensi erogati dal consiglio regionale della Calabria ai due congiunti di Pisano e Gironda, nell’ambito dell’incarico indebitamente loro conferito da parente medesimo.

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