Calabria
Sanità, Spirlì in audizione alla Camera: “abbiamo capacità politica per arginare la mafia”
Il presidente ff della Regione Calabria in audizione alla Camera sul Decreto Calabria: “il nuovo commissario troverà collaborazione, ma vogliamo una gestione condivisa e non imposta”
ROMA – Dopo l’ex commissario della sanità calabrese Saverio Cotticelli anche il presidente della Regione Calabria Nino Spirlì risponde, oggi, alle domande dei commissari audizione alla commissione Affari sociali della Camera sul Decreto Calabria in materia di sanità depositato dal Governo alla Camera.
“Tutto quello che sarà chiesto dal commissario lo troverà. Non ci sarà alcun atteggiamento oppositivo dalla Regione”, commenta Spirlì. Riguardo ai finanziamenti previsti nel decreto, Spirlì ha poi evidenziato che 60 milioni sono previsti dal fondo del Servizio sanitario nazionale e “erano già destinati alla Calabria e non ci sono risorse aggiuntive”.
“Vogliamo una gestione della sanità condivisa e non imposta”
Il presidente ff ha anche riferito che il fatto che ci siano aziende sanitarie commissariate per mafia “non preclude che ci siano, al momento, delle capacità politiche per arginarla questa mafia. Non possiamo pensare che politica calabrese non abbia la forza di arginare il malaffare, non è possibile pensare che l’unica forza sia il commissario ad acta. Mi auguro che si rifletta su questo e sulla disponibilità che continuiamo a dimostrare e sulla possibilità di una gestione condivisa e mai più imposta”.
“Anche perché – ha aggiunto – la struttura che metteremo a disposizione del commissario, in realtà, è già attiva ed è questo il punto che mi fa riflettere. Se i nostri dirigenti e funzionari sono tanto buoni da essere richiesti per passare al servizio del commissario vuol dire che la loro qualità è veramente alta, altrimenti si sarebbe fatto in altro modo”.
Spirlì ha poi ribadito che solo una parte dei 18 milioni stanziati nel marzo scorso e gestiti dai commissari delle aziende sanitarie ed ospedaliere della Regione per il potenziamento degli organici è stato utilizzato, in particolare, secondo quanto ha riferito, sarebbero stati spesi poco più di 7,5 milioni di euro. “Ed evidenzio – ha aggiunto – che il policlinico universitario Mater Domini tra i medici per l’emergenza Covid ha assunto 5 ginecologi”.
Falcomatà: “la sanità torni ad essere competenza dello Stato”
Anche il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, sembra essere sulla stessa lunghezza d’onda del presidente ff della Regione Calabria quando ribadisce di non voler “subire scelte calate dall’alto senza concertazione. Non poniamo una questione sul nome, ma sul metodo. Vogliamo che chi arrivi sia competente e che ci metta la testa e il cuore. Il commissariamento deve finire, dura da 11 anni. La situazione della sanità calabrese deve offrire al nostro Paese uno spunto di riflessione: la sanità torni a essere una materia di competenza esclusiva dello Stato”.
“In Calabria manca il diritto alla salute e l’opportunità di curarsi nella propria Regione. Quello che è avvenuto sul commissariamento ha del grottesco, ecco perché domani i sindaci calabresi incontreranno il presidente Conte”, conclude Falcomatà.
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