Calabria
Cosenza è al collasso, al Mater Domini e al Pugliese reparti covid tutti pieni
Continua ad rimanere difficilissima la situazione negli ospedali calabresi. Nei due del capoluogo non ci sono più posti nei reparti di malattie infettive mentre restano liberi 9 posti in terapia intensiva e al Gom pazienti anche nei corridoi. Intanto ci sono persone in attesa al pronto soccorso in attesa delle dimissioni di qualche paziente
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CATANZARO – Tutti gli ospedali calabresi sono in grossa sofferenza con un afflusso continuo di pazienti a tutte le ore del giorno. Non si fa in tempo a liberare un posto che subito viene occupato ad un’altra persona, mentre le ambulanze continuano il loro via vai senza un attimo di sosta. E se abbiamo documentato la drammatica situazione all’Annunziata di Cosenza, dove questa mattina sono state allestite due tende per le decine di persone in attesa di un posto letto, a Catanzaro la situazione è anche peggio visto che i reparti Covid delle Malattie infettive dell’Ospedale Pugliese e del Policlinico Universitario “Mater Domini” di Catanzaro non hanno più posti. Al Pugliese ci sono pazienti che attendono in pronto soccorso di essere ricoverati nell’unità operativa diretta dal dottore Lucio Cosco, dove su 34 posti letto, 34 sono occupati. Il numero preciso non è possibile conoscerlo perché man mano che arrivano, il reparto cerca di trovare un letto. “Stiamo dimettendo un paziente – ha spiegato Cosco – quindi il ricovero per uno è garantito, ma per gli altri bisogna aspettare”. Stessa situazione al Policlinico dove Carlo Torti, direttore delle Malattie infettive, è stato costretto a rifiutare diverse proposte di ricovero e dove ci sono 29 pazienti nei due reparti Covid approntati dall’Università. “Stiamo oliando il meccanismo della dimissione dei pazienti clinicamente guariti – ha detto Torti – in modo da accelerare il turnover e potere accettare altri malati in maniera da essere utili a più persone possibili. L’impressione è che l’assistenza sanitaria in Regione sia parecchio stressata”.
Anche la terapia intensiva Covid del Policlinico, con sei posti disponibili, è satura, mentre con l’apertura della rianimazione dedicata al Coronavirus, l’ospedale Pugliese ha 9 posti a disposizione avendone occupati 7 sui 16 disponibili. Nelle ultime ore è stata annunciata dal presidente facente funzione della Regione Nino Spirlì, la realizzazione di ulteriori 100 posti letto nella struttura di “Villa Bianca” ex sede del Policlinico universitario, utili secondo gli operatori sanitari che si occupano dei malati, “ma accanto ai letti andrebbe reclutato anche il relativo personale medico, infermieristico e sociosanitario dedicato, perché i posti letto da soli non sono sufficienti”. Al Gom di Reggio Calabria stessa identica situazione con i sanitari che hanno dovuto adibire altri reparti per supportare le degenze covid. Sui 40 posti disponibili, infatti, attualmente nel Grande ospedale metropolitano di Reggio Calabria i ricoverati sono 120.
Si lavora per aprire l’ospedale di Gioia Tauro e potenziare le Usca
A proposito della situazione nell’area di Reggio Calabria. Ieri si è svolto nella Prefettura il tavolo relativo all’organizzazione sanitaria sul territorio metropolitano alla luce della nuova ondata di contagi Covid. Alla riunione, richiesta dal sindaco metropolitano Giuseppe Falcomatà all’indomani della prima riunione della task force socio-sanitaria tenutasi a Palazzo San Giorgio, erano presenti anche i Commissari dell’Asp reggina Giovanni Meloni e Maria Carolina Ippolito, il direttore sanitario Antonio Bray e il capo dipartimento di prevenzione Sandro Giuffrida. Tra gli argomenti all’ordine del giorno l’apertura di nuovi posti letto per il trattamento dei pazienti affetti da Covid, le procedure di assunzione di nuovo personale, l’attivazione di tutte le Usca (Unità speciali di continuità assistenziale) previste per il territorio metropolitano e la realizzazione di una residenza Covid, tutte questioni sollevate dal primo Cittadino nei confronti delle autorità sanitarie di competenza. Nel merito, è scritto in una nota, “i Commissari hanno assicurato l’imminente apertura, già prevista per sabato, di un Ospedale Covid a Gioia Tauro, per il quale sarà attivata una procedura urgente per l’assunzione del necessario personale medico e paramedico. Non si hanno notizie invece per l’altra struttura Covid, prevista a Melito Porto Salvo. Per ciò che riguarda l’attivazione delle Usca, i Commissari hanno riferito che al momento sono otto quelle attivate, alle quali se ne aggiungeranno altre quattro nei prossimi giorni per arrivare al totale complessivo di dodici previste dal piano regionale. In relazione alla residenza Covid infine, l’Asp di Reggio Calabria ha chiesto ufficialmente al Comune il supporto per la realizzazione di una struttura da dedicare alla permanenza dei pazienti in via di guarigione in attesa di rientrare presso il proprio domicilio. Il Sindaco Falcomatà ha assicurato in tal senso massima disponibilità, comunicando di aver già previsto nell’ambito del programma Pon Metro, una somma di 1 milione e 700mila euro per una residenza Covid”. “Finalmente – ha detto il sindaco – abbiamo appreso nel dettaglio alcuni dei programmi che erano previsti e che l’Asp avrebbe dovuto realizzare sul nostro territorio. Oggi sappiamo qualcosa in più ma non possiamo ritenerci soddisfatti perché le iniziative illustrate oggi, si sarebbero già dovuto realizzare a suo tempo, già subito dopo la prima ondata del Covid. Adesso vigileremo perché le iniziative illustrate siano realizzate in tempi brevissimi e visto che fino ad oggi non c’era mai stata la possibilità di un confronto su questi temi, ho chiesto che il tavolo di oggi sia istituzionalizzato e convocato periodicamente. Il prossimo incontro e già previsto per mercoledì 18, data in cui avremo modo di verificare se gli impegni assunti saranno stati rispettati”.
Oltre un ricovero sue due è nei reparti covid
La pressione sugli ospedali riguarda tutta l’Italia visto che il 52% dei ricoveri nei reparti di area medica degli ospedali riguarda pazienti Covid, quindi ben oltre la soglia definita ‘critica’ del 40%. A superare questo valore sono 11 regioni. A rilevarlo sono i dati dell’Agenzia per i servizi sanitari regionali (Agenas) aggiornati a ieri, 10 novembre, da cui emerge anche che i posti di terapia intensiva occupati da pazienti Covid toccano il 37% a livello nazionale, 7 punti oltre la soglia critica del 30%, superata, anche in questo caso, da 11 regioni.
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