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Processo massomafia di Reggio Calabria, Scopelliti si avvale della facoltà di non rispondere

Calabria

Processo massomafia di Reggio Calabria, Scopelliti si avvale della facoltà di non rispondere

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L’ex sindaco di Reggio e presidente della Regione, Giuseppe Scopelliti, torna in aula in veste di testimone del processo ‘Ghota’

REGGIO CALABRIA – “Mi avvalgo della facoltà di non rispondere”. Si è consumata così, nell’arco di pochissimi minuti, la presenza, in veste di testimone, nel processo ‘Ghota’ dell’ex sindaco di Reggio e presidente della Regione, Giuseppe Scopelliti, citato nel troncone in corso con il rito ordinario nell’aula bunker dai difensori dell’ex senatore del PdL Antonio Caridi, e dell’ex assessore comunale Amedeo Canale. Giuseppe Scopelliti, in atto in regime di semilibertà, è giunto in aula accompagnato dal suo difensore, l’avvocato Aldo Labate. L’ex presidente della Regione, in ‘Ghota’ risulta anche indagato per reato connesso. Tra gli imputati di primo piano, chiamati a rispondere a vario titolo di associazione mafiosa, concorso esterno, violazione della legge Anselmi sulle società segrete, risultano l’avvocato Paolo Romeo, ex parlamentare del Psdi, l’avvocato Antonio Marra, già consigliere di amministrazione di Fincalabra, l’ex sottosegretario regionale alle riforme della giunta Scopelliti, Alberto Sarra, l’ex presidente della Provincia di Reggio Calabria Giuseppe Raffa, la giornalista Teresa Munari, il sacerdote Giuseppe Strangio.

Il collegio è presieduto da Ornella Pastore, mentre la pubblica accusa è rappresentata dal Procuratore aggiunto Giuseppe Lombardo, e dai sostituti Stefano Musolino, Roberto di Palma, Giulia Pantano e Walter Ignazitto. Giuseppe Scopelliti era stato condannato a quattro anni e sette mesi di reclusione dalla Cassazione nell’aprile del 2018 per irregolarità nel bilancio del Comune di Reggio Calabria. Durante la giornata è stato destinato dal tribunale di sorveglianza ai servizi sociali presso una cooperativa e la sera rientra nel carcere di Arghillà. Quando è stata eseguita l’operazione “Mammasantissima”, Scopelliti aveva subito una perquisizione disposta dal procuratore aggiunto Giuseppe Lombardo. Essendo, quindi, indagato per reato connesso, l’ex governatore ha deciso di non rispondere alle domande dei pm e degli avvocati che avevano chiesto la sua deposizione.

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