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Corigliano-Rossano, salgono a 24 i positivi. Stasi “nessuna chiusura forzata della città”

Ionio

Corigliano-Rossano, salgono a 24 i positivi. Stasi “nessuna chiusura forzata della città”

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Il sindaco di Corigliano-Rossano “i numeri possono destare allarme e ci dicono che il virus esiste in città, ma non siamo in lockdown e non vogliamo tornarci. La situazione è costantemente monitorata e si stanno attuando tutte le misure necessarie da parte del Dipartimento Prevenzione”

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CORIGLIANO – ROSSANO (CS) – “Oggi si sono registrati altri 5 concittadini risultati positivi, tutte persone vicine o che hanno avuto contatti stretti con i casi precedenti, tutti già posti in quarantena domiciliare. Con oggi in città abbiamo un totale di 24 concittadini positivi, di cui tre ricoverati presso il reparto di malattie infettive di Cosenza, gli altri tutti presso il proprio domicilio in condizioni stabili”. Inizia con il messaggio del primo cittadino di Corigliano-Rossano Flavio Stasi sulla situazione del contagio da coronavirus in città dopo i 5 nuovi positivi di oggi che ha portato a 24 il totale dei casi. “Tra questi nostri concittadini – scrive Stasi – così come vi ho scritto qualche giorno fa, è vero che ci sono dipendenti o titolari di alcuni pubblici esercizi. Per quanto riguarda queste categorie, il Dipartimento Prevenzione sta ovviamente attuando tutte le misure necessarie per rilevare e monitorare ogni contatto e quindi impedire la diffusione del contagio, che spesso è la messa in quarantena di tutto il personale e quindi la chiusura temporanea della stessa. I numeri possono destare allarme, e forse in un certo senso un certo allarme è utile per indurre ognuno di noi ad avere maggiore attenzione in tutto ciò che facciamo. D’altro canto, però, questi numeri ci testimoniano anche come l’attività di monitoraggio e di ricerca rispetto a tutti i casi che si registrano è attiva ed efficace, dal momento che buona parte dei nostri concittadini positivi, fortunatamente per loro, sono asintomatici”.

Nessuna zona rossa in città

“Da qualche giorno si parla del pericolo “zona rossa”, ma al momento non ci sono elementi per una chiusura forzata della città – ha specificato Stasi – così come non ce ne sono stati nel periodo critico del lockdown. E proprio perché non siamo in lockdown e non vogliamo tornarci, lo dico con grande chiarezza: mi aspetto che i primi ad avere livelli di attenzione massima rispetto alla sicurezza siano proprio gli esercizi pubblici, quindi – tanto per fare degli esempi – niente mascherine sotto il naso o addirittura sotto il mento (non servono a nulla!); utilizzare sempre i guanti; mantenere il più possibile le distanze anche tra il personale. I numeri ci dicono che il virus esiste in città, che è un fatto abbastanza normale essendo una città grande e con molte attività, ma che impone a tutti di non far finta di nulla e di continuare a vivere la propria vita ed a svolgere la propria attività nel massimo rispetto, però, di tutte le norme di sicurezza basilari che ormai conosciamo tutti a memoria. Un augurio forte di pronta guarigione ai nostri concittadini positivi, soprattutto a quelli che sono ricoverati. Spero di potervi aggiornare presto con numeri migliori”  ha concluso Stasi.

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