Provincia
Fondazione con sede legale a Rende, sequestrati 500 mila euro
Nel febbraio scorso furono denunciate 11 persone ritenute, a vario titolo, responsabili dei reati di mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice ed appropriazione indebita
RENDE – La Guardia di finanza ha sequestrato terreni e immobili, per un valore di circa mezzo milione di euro, nei confronti della “Fondazione Cavaliere del Lavoro Carmine Domenico Rizzo”, con sede legale a Rende e sede operativa in Bologna. Il provvedimento cautelare fa seguito a quello eseguito nello scorso mese di febbraio, e scaturisce dalle ulteriori indagini svolte dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Bologna, che hanno consentito anche attraverso la ricostruzione dei flussi finanziari di accertare che i beni facenti capo alla stessa fondazione – ma anche a società da questa partecipate- fossero illecitamente distolti e convogliati verso altre persone giuridiche direttamente o indirettamente riconducibili agli indagati.
Secondo gli inquirenti, le persone coinvolte avrebbero amministrato abusivamente la fondazione benefica intitolata al Cavaliere del Lavoro Carmine Domenico Rizzo, imprenditore di Bologna morto nel 2006, dilapidandone l’ingente patrimonio. Con queste ipotesi di reato la Guardia di Finanza emiliana ha denunciato, a febbraio, 11 persone ritenute, a vario titolo, responsabili della mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice e appropriazione indebita. Gli agenti delle Fiamme Gialle hanno inoltre dato esecuzione a un provvedimento di sequestro dell’intero patrimonio mobiliare ed immobiliare della Fondazione, del valore complessivo di circa 17 milioni di euro. Sono indagati otto uomini e tre donne, sette dei quali residenti nel Cosentino e quattro a Bologna.
La distrazione delle risorse finanziarie, secondo gli inquirenti, avrebbe di fatto provocato un progressivo depauperamento patrimoniale e finanziario della fondazione, determinando un indebito vantaggio personale degli amministratori pro-tempore, nei cui confronti sono state ipotizzate le condotte di infedeltà patrimoniale e di autoriciclaggio.

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