Italia
Coronavirus, in Italia 80.539 contagiati (+4.492). Salgono a 10.361 i guariti, 8.165 i morti
Dopo quattro giorni di calo, risale la curva dei contagi in Italia. Rispetto a ieri si contano 4.492 positivi in più mentre ieri l’aumento era stato di 3.491, martedì di 3.612, lunedì di 3.780 e domenica di 3.957. Pesante anche oggi il numero delle vittime con 662 decessi nelle ultime 24 ore che porta il totale a 8.165. Salgono a 10.361 le persone guarite
.
COSENZA – Sono complessivamente 62.013 i malati di coronavirus in Italia, con un incremento rispetto a ieri di 4.492 positivi in più, dunque con un incremento rispetto a quello che si era visto negli ultimi 4 giorni, quando i dati erano invece in discesa. Anche se il dato di oggi è tutto sommato contenuto e i maggiori aumenti si sono registrati nuovamente in Lombardia. Mercoledì l’incremento era stato di 3.491. Il numero complessivo dei contagiati – comprese le vittime e i guariti – ha raggiunto i 80.539. Il dato è stato reso noto dalla Protezione Civile nel corso della conferenza stampa alla quale anche oggi non è presente Angelo Borrelli, a causa di uno stato febbrile ma negativo al croronavirus dopo il tampone effettuato ieri. Anche oggi la conferenza stampa è stata diretta da Luigi D’Angelo, Direttore Operativo emergenza del Dipartimento della Protezione Civile e da Agostino Miozzo direttore del dipartimento della Protezione civile. Salgono a 10.361 le persone guarite in Italia dopo aver contratto il coronavirus, con un incremento da ieri di 999 persone in più. Rispetto ai 62.013 malati complessivi, 24.753 persone di trovano ricoverate con sintomi, 33.648 sono quelli in isolamento domiciliare. Sono invece 3.612 i malati ricoverati in terapia intensiva, 123 in più rispetto a ieri. Di questi, 1.263 sono in Lombardia. Anche oggi ci sono purtroppo da registrare 662 vittime che portano il totale delle persone morte con coronavirus in Italia a 8.165. Mercoledì l’aumento era stato di 683.
“È importante che ci sia un rallentamento della curva – ha detto il vice capo della Protezione Civil, Agostino Miozzo – ma non possiamo aspettarci un’improvvisa diminuzione. Dobbiamo osservare nei prossimi giorni gli effetti delle decisioni prese, stiamo già analizzato la ragione del piccolo incremento di oggi. L’ipotesi è che ci sia stato un accumulo di risultati di tamponi fatti nei giorni precedenti. Ma la cosa importante è la velocità di incremento della curva che apparentemente sembra rallentare”.
Le persone attualmente positive regione per Regione
22.189 malati in Lombardia (+1598)
8.850 in Emilia Romagna (+594)
6.140 in Veneto (+395)
5.950 in Piemonte (+394)
2.795 nelle Marche (+156)
2.973 in Toscana (+197)
1.885 nel Trentino Alto Adige (+827)
2.027 in Liguria (+201)
1.835 nel Lazio (+160)
1.169 in Campania (+97)
954 in Friuli Venezia Giulia (+46)
1.095 in Puglia (+72)
1.095 in Sicilia (+159)
738 in Abruzzo (+0)
860 in Umbria (+174)
378 in Valle d’Aosta (+3)
462 in Sardegna (+50)
372 in Calabria (+42) (QUI I DATI AGGIORNATI)
133 in Basilicata (+21)
81 in Molise (+28)
Virus in circolazione in italia già da gennaio
Il virus Sars-Cov-2 ha iniziato a circolare in modo nascosto già da fine gennaio in Europa e in Italia, prima che emergessero i prima casi di malattia a Codogno. Il punto di partenza di quella che è una vasta epidemia tutta europea sono stati i casi tedeschi, rilevati tra il 24 e 27 gennaio, a cui sono collegati anche quelli italiani. Lo spiega Gianguglielmo Zehender della Statale di Milano, il cui studio è stato ora pubblicato sul Journal of medical virology, dopo la prima pubblicazione online sul sito Medrxiv.Il lavoro, coordinato da Massimo Galli, ha analizzato il genoma del virus di 3 dei primi 16 casi di Covid-19 della provincia di Lodi del 20 e 21 febbraio. “La tempistica epidemiologica – osserva Zehender – mostra come i casi bavaresi abbiano preceduto la comparsa dei primi casi italiani di almeno 1 mese e suggerisce che quella emersa con il focolaio lombardo delinea un’epidemia di estensione europea”. Le sequenze sono state pubblicate nella banca dati Gisaid, a disposizione della comunità scientifica internazionale. L’analisi dei 3 genomi del virus dei malati di Codogno, confrontati con quelli disponibili nella banca dati Gisaid, ha permesso di capire che il ceppo è strettamente correlato a quello isolato per la prima volta da un paziente ammalatosi di Covid-19 tra il 24 e il 27 gennaio 2020 in Baviera, dopo una riunione avvenuta qualche giorno prima con una manager Cinese proveniente da Shangai, che aveva riconosciuto i sintomi di Covid-19 solo al ritorno in patria.
Social