Italia
Coronavirus, in Italia i malati sono 12.839, superati i 1.000 decessi. I guariti sono 1.258
L’aggiornamento della protezione civile con i dati forniti dalle regioni. Cresce ancora il numero dei contagiati con 2214 nuovi positivi rispetto a ieri. I contagiati totali dall’inizio dell’epidemia supera quota 15mila. Sale anche il numero dei decessi con oltre 1000 vittime. I guariti sono 1258 (+213)
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COSENZA – Presso la sede del Dipartimento della Protezione Civile il commissario per l’emergenza coronavirus in Italia Angelo Borrelli ha letto i numeri dell’epidemia con l’aggiornamento dei dati fornito dalle singole regioni. Sale il numero dei guariti che da ieri sono 213 in più per un totale 1258. Ma sale anche quello dei decessi di persone con coronavirus e di nuovi contagiati. Le vittime da ieri è di 188 unità in più che porta il totale delle persone decedute a 1.016. Borrelli ha precisato che il 98% delle persone decedute aveva più di 68 anni e il 67% presentava delle patologie pregresse.
Cresce ancora il numero dei contagiati +2214 nuovi positivi da ieri che porta il totale di malati a 12.839. Il numero dei contagiati totali dall’inizio dell’epidemia è di 15113. Per quando riguarda le persone attualmente malate, 5036 si trovano in isolamento domiciliare, 6650 si trovano ricoverate negli ospedali italiani e di queste 1153 sono sono in terapia intensiva (125 in più rispetto a ieri) pari al 10% dei ricoverati.
1.758 in Emilia-Romagna
1.297 in Veneto
554 in Piemonte
570 nelle Marche
352 in Toscana
243 in Liguria
174 in Campania
172 nel Lazio
148 in Friuli Venezia Giulia
98 in Puglia
102 nella Provincia autonoma di Trento
103 nella Provincia autonoma di Bolzano
111 in Sicilia
62 in Umbria
78 in Abruzzo
39 in Sardegna
26 in Valle d’Aosta
32 in Calabria
16 in Molise
8 in Basilicata
Borrelli “continuate a donare il sangue”
Appello del commissario Angelo Borrelli agli italiani dopo la segnalazione delle associazioni di una scarsità delle donazioni “In questo periodo si sta registrando una contrazione della donazione del sangue. Ma donare è fondamentale e avviene in assoluta sicurezza. Dunque facciamo un appello a tutti i cittadini: continuate a donare perché è fondamentale per salvare vite umane”. “Per quanto riguarda invece le fabbriche, come per le filiere essenziali di sanità e alimentare – ha concluso Borrelli – si era parlato dell’uso delle mascherine. Il comitato scientifico si è pronunciato, spero a breve ci sia un provvedimento del ministero della Salute. Il principio è che non serve la mascherina se si mantiene la distanza di un metro. Se non si potesse mantenere la distanza nel luogo di lavoro vanno utilizzate le mascherine”.
Gallera “le misure si vedranno tra qual giorno”
L’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera ha spiegando che in Lombardia “i numeri sono crescenti: l’efficacia di queste misure, dal provvedimento di domenica sera in poi, si vedranno tra qualche giorno. Ci sono attualmente 4.247 ricoverati, 395 in più di ieri, con una crescita leggermente inferiore rispetto a giovedì. Ce ne sono 45 in più in terapia intensiva. Dobbiamo avere la possibilità di dimissioni o di ricoverare altrove, altrimenti non reggiamo. Però abbiamo la notizia positiva di 1.085 dimessi, mentre ad oggi abbiamo 1067 posti in terapia intensiva, 120 posti più di ieri: è stato fatto un lavoro incredibile”.
La Roche cede gratis il farmaco per l’artrite usato per il Covid-19
La casa farmaceutica Roche ha annunciato la cessione gratuita del farmaco per l’artrite reumatoide Tocilizumab, già usato in via sperimentale in Cina, e con successo su due pazienti a Napoli oltre al proprio servizio di telemedicina per i pazienti con diabete. Nel contempo sarà donato 1 milione di euro in dispositivi di protezione per medici e attrezzature per le terapie intensive.
“Come azienda che opera nelle scienze della vita – spiega il presidente e amministratore delegato di Roche Farma Maurizio de Cicco, che parla anche a nome di Roche Diabetes Care e Roche Diagnostics – raggiungiamo ogni giorno milioni di italiani con farmaci e test diagnostici e in questa situazione di emergenza sentiamo ancora più forte la responsabilità del nostro ruolo sociale”. Da qui la decisione di “fornire gratuitamente per il periodo dell’emergenza” il ‘tocilizumab (RoActemra)‘ a tutte le Regioni che ne faranno richiesta, fatte salve le scorte necessarie a consentire la continuità terapeutica ai pazienti affetti da patologie per cui il prodotto è autorizzato. Il farmaco, spiega il Gruppo, e attualmente impiegato per il trattamento dell’artrite reumatoide e non è indicato per il trattamento della polmonite da Covid-19, ma la comunità scientifica sta dimostrando interesse al suo utilizzo dopo l’inserimento nelle linee guida cinesi. Oltre alla donazione del farmaco, l’Azienda ha dato la propria disponibilità ad Aifa per avviare uno studio clinico sull’efficacia e sicurezza di tocilizumab anche in questi pazienti.
L’oncologo Paolo Ascierto, dell’Istituto”Pascale” di Napoli ha chiesto subito un protocollo nazionale per estendere l’impiego di tocilizumab, nei pazienti contagiati da coronavirus ed in condizioni critiche. “Il farmaco ha dimostrato di essere efficace contro la polmonite da Covid-19 – afferma Ascierto – a Napoli sono stati trattati i primi 2 pazienti in Italia, in 24 ore la terapia ha evidenziato ottimi risultati. Mercoledì e giovedì è iniziato il trattamento ad altre 4 persone”.
Covid-19: nei fumatori il rischio di finire in terapia intensiva è più del doppio
E’ ormai dimostrato che il fumo di tabacco attivo e passivo nuoce gravemente la salute ed anche che favorisce le infezioni respiratorie. Non ci stupisce quindi che recentissimi studi relativi al Covid-19 abbiano evidenziato un rischio di malattia più severa tra i fumatori. Un terzo in più dei fumatori positivi al Covid-19 presentava all’atto del ricovero una situazione clinica più grave dei non fumatori, e per loro il rischio di aver bisogno di terapia intensiva e ventilazione meccanica è più che doppio. Questi studi ipotizzano anche che la condizione di fumatore spieghi la differenza di genere nel tasso di letalità riscontata che sarebbe del 4,7% negli uomini contro il 2,8% nelle donne. Infatti, la prevalenza di fumatori in Cina è molto elevata e supera il 50% mentre quella delle donne è inferiore al 3%. Cessare di consumare qualsiasi prodotto del tabacco è perciò oggi ancor più importante. In Italia i fumatori sono 11,6 milioni, il 22% della popolazione di età superiore ai 15 anni. Gli uomini che fumano sono oltre 7 milioni e le donne 4,5 milioni. Tra gli studenti di età compresa tra 14 e 17 anni fumano abitualmente 11,1% e occasionalmente il 13,4%.
#IORESTOACASA: dillo ai tuoi vicini!
Dai personaggi T alla porta di casa. Si allarga la campagna #iorestoacasa promossa dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri con il Ministero della Salute e la Protezione Civile. E stavolta il destinatario è la signora della porta accanto. Si chiama infatti «#iorestoacasa: dillo ai tuoi vicini!» la nuova campagna a cui tutti i cittadini possono dare il proprio contributo. Per partecipare basta scaricare il cartellino: stamparlo, piegarlo, incollarlo, tagliarlo e poi appenderlo alla porta. Può diventare anche un’occasione di gioco con i bambini, e condividere le foto sui social contribuirà a veicolare il messaggio in modo ancora più forte. Restare a casa oggi è l’arma migliore che abbiamo per combattere concretamente la diffusione del nuovo coronavirus. Lasciandolo, appunto, fuori dalla porta. Aiutiamoci l’uno con l’altro. Insieme ce la facciamo.
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