Italia
Coronavirus in Italia, superati i 1.000 contagi. Ci sono 29 decessi e 50 nuovi guariti
L’aggiornamento della protezione Civile con i dati dell’epidemia in Italia. Dei 1049 contagiati, il 52% è in isolamento domiciliare visto che non ha sintomi o sono lievi e non richiedono il ricovero ospedaliero. nella notte deceduti altri 8 anziani con patologie pregresse che fa salire a 29 il numero di persone morte con Coronavirus
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Angelo Borrelli, capo della protezione civile nominato commissario per l’emergenza coronavirus, alle 18 di oggi ha fatto il punto della situazione leggendo i numeri dell’epidemia di coronavirus che ha colpito la nostra nazione. Borrelli ha voluto aprire la conferenza con una notizia “ci sono 4 guariti in liguria e la voglio dare come prima notizia”. I contagiati in Italia però crescono e ad oggi sono 1.049. Numeri che evidenziano come il virus non solo è ancora presente, ma resta in fase espansiva. Si registrano anche 29 decessi e 50 guariti. Dei contagiati, il 52% si trova in isolamento domiciliare visto che non ha sintomi o se li ha sono lievi e non richiedono ricovero ospedaliero dove invece si trovano attualmente 401 persone, circa il 38% del totale. Di questi il 10% (105 persone sono in terapia intensiva). Borrelli ha comunicato che sono 8 le persone morte tra ieri e oggi con patologie pregresse ma sulle quali è stata rilevata l’infezione da coronavirus: 6 sono deceduti in Lombardia e due in Emilia Romagna. Sono stati effettuasti 18.500 tamponi in tutta la nazione.
Nelle tre regioni più colpite, 552 casi positivi sono in Lombardia (il 52% del totale), 189 in Veneto (il 18% del totale) e 213 in Emilia Romagna (il 20%). “Complessivamente la macchina della Protezione civile ha coinvolto 1.700 uomini, di cui 800 nostri volontari”.ha aggiunto Angelo Borrelli parlando alla Protezione civile. Il commissario ha poi chiesto di “non intasate il numero d’emergenza, ma di contattate i medici di famiglia telefonicamente e i numeri di emergenza solo in caso di necessità. Da più parti è stata avanzata l’esigenza di mascherine. Le stiamo cercando con i colleghi della Regioni – ha concluso Borrelli – in particolare servono mascherine chirurgiche, ne stiamo recuperando tante, con numeri che confidiamo di incrementare. “I casi che oggi individuiamo e segnaliamo sono casi che hanno contratto infezioni prima che adottassimo queste misure“. Lo ha detto Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità.
In tre regioni scuole chiuse. Ripercussioni economiche
Nel frattempo le scuole riaprono in tutte le regioni italiane tranne che nelle tre regioni con aree cluster nelle quali in realtà ci sarà la sospensione delle attività fino all’otto marzo, ma non la chiusura totale. Per la regione Marche c’e’ il ritorno a tutte le altre attività così come avviene per tutte le altre regioni che avevano sottoscritto l’ordinanza unica nazionale. E’ quanto si apprende da fonti di governo partecipanti alla riunione alla Protezione Civile. Con l’epidemia c’è da fare i conti anche con le ricadute economiche. Una diminuzione del pil italiano compresa tra -1% e -3% è atteso nel primo e secondo trimestre 2020. E’ questa l’indicazione secondo il Ref Ricerche che quantizza la perdita di Pil tra i 9 ed i 27 miliardi. La stima considera l’impatto nelle regioni italiane, con effetti immediati e di più lunga durata, a seconda del settore considerato. Lombardia e Veneto, le regioni più interessate, spiega il Ref, contano per il 31% del pil italiano.
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