Calabria
Il Codacons denuncia la Rai e il conduttore Tiberio Timperi: “diffamati i calabresi”
Al centro delle polemiche una battuta del conduttore Tiberio Timperi nel corso della trasmissione “Mattina in Famiglia” di sabato dove un concorrente che partecipava ad un quiz, un telespettatore di Crotone, aveva chiesto aiuto. La risposta del conduttore: ‘se non ti aiutiamo finiamo nei piloni della Salerno – Reggio Calabria’
COSENZA – ” Un’intollerabile battuta razzista da parte del conduttore di “Mattina in famiglia”. Così il Condacos che ha annunciato una denuncia in procura contro la Rai e contro il conduttore del programma “Mattina in Famiglia” Tiberio Timperi. Sabato 25 gennaio 2020 su Rai Uno, nel corso della trasmissione – scrive il Condacos – il conduttore Tiberio Timperi interloquiva con un telespettatore in collegamento dalla Calabria. Il telespettatore, dovendo rispondere ad un quiz, invocava un aiuto da parte del pubblico presente in studio. A questo punto il conduttore Timperi rispondeva: “Se non ti aiutiamo, andremo a fare i piloni della Salerno – Reggio Calabria”, accompagnando tale pessima battuta da una mimica fin troppo esplicita.
In questo modo si attribuisce a tutti i calabresi, indistintamente, comportamenti mafiosi. Tanto non è degno di un servizio pubblico, profumatamente pagato – sostiene Francesco Di Lieto, vicepresidente nazionale del Codacons – da tutti i cittadini. A nessuno può essere consentito di diffamare impunemente un’intera regione, per strappare qualche risatina. Il Codacons ha presentato una denuncia in procura contro l’Azienda e contro il Conduttore. Si tratta di una frase di chiaro stampo razzista che costituisce una offesa per i cittadini calabresi. Ciò detto la Rai ha il dovere di scusarsi. Non possiamo certo imporre a Timperi di voler bene alla nostra terra, ma visto che i calabresi sostengono il suo stipendio un minimo di rispetto lo pretendiamo.
Anche Klaus Davi ha annunciato un esposto
Anche il consigliere comunale di San Luca Klaus Davi ha presentato un esposto contro la Rai presso la procura di Roma, in seguito a quanto successo nella puntata di «Uno Mattina in Famiglia» di scorso sabato. Nel corso del popolarissimo programma condotto da Tiberio Timperi e Monica Setta è accaduto un fatto che il massmediologo definisce «increscioso e non degno del servizio pubblico». Alle ore 8.00 un concorrente del quiz in onda a quell’orario – Tommaso da Crotone – ha telefonato per partecipare al gioco. Il concorrente calabrese doveva rispondere a una domanda sulla musica leggera, chiedendo simpaticamente un aiuto da parte dei conduttori. Timperi, alludendo sinistramente alle vittime della Lupara Bianca, ha dunque commentato: «Se non ti aiutiamo andremo a fare i piloni della Salerno – Reggio Calabria», arrivando a mimarne il gesto con il proprio corpo e attribuendo esplicitamente a tutti i calabresi la ‘patente’ di essere mafiosi.
Davi ritiene che sia stato commesso l’ennesimo danno di immagine verso la Calabria e tutti i calabresi e, per questo, ha presentato querela. «Non è la prima volta che il servizio pubblico incorre in queste imperdonabili ambiguità. Anche un tale Magalli si era abbandonato a considerazioni razziste e ciononostante continua ad essere lautamente pagato dal servizio pubblico per le sue mediocri prestazioni. Per non parlare poi di una produttrice della Rai che si è inventata delle minacce della ‘Ndrangheta per motivare il trasferimento del set di una fiction dalla Calabria alla Puglia», ha affermato il massmediologo, che poi ha aggiunto: «Stimo Monica Setta e Tiberio Timperi, che conosco da anni. Ma proprio perché conducono un programma di grande successo con tantissimi ascolti ritengo, in quanto amministratore di un importante comune calabrese, che la terra che rappresento sia risarcita e che ci sia un maggior controllo dei vertici sui contenuti dei programmi».
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