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Emergenza abitativa, sit-in dei Prendocasa in Comune e Prefettura. Fumata nera

Cosenza

Emergenza abitativa, sit-in dei Prendocasa in Comune e Prefettura. Fumata nera

Marco Belmonte

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Emergenza abitativa a Cosenza, prosegue la protesta delle 180 famiglie a cui è stato sospeso il contributo come conseguenze del dissesto finanziario in cui versa il Comune. Il prefetto chiede l’invio della richiesta per pec di una tavolo tecnico per discutere del problema

 

COSENZA – Prosegue la protesta delle 180 famiglie a cui viene erogato il contributo comunale per il pagamento dell’affitto, insieme al Comitato Prendocasa che già nel mese di novembre aveva preannunciato l’allarme. Dopo un primo incontro a palazzo dei Bruzi, la protesta si è spostata difronte la Prefettura, ma il neo prefetto Cinzia Guercio non ha inteso ricevere le famiglie, che chiedono un tavolo con le istituzioni. “Come preannunciato nella scorsa mobilitazione, questa mattina abbiamo incontrato il sindaco – ha dichiarato Ferdinando Gentile referente delle famiglie del comitato Prendocasa – e abbiamo affrontato la questione dell’emergenza abitativa a Palazzo dei Bruzi, chiedendo all’amministrazione di inviare una lettera ai proprietari di casa che stanno procedendo a preparare gli sfratti alle 180 famiglie che percepiscono l’emergenza abitativa. Inoltre, abbiamo chiesto di riaprire immediatamente la graduatoria delle case popolari, perché queste persone devono essere messe in graduatoria e deve essere costatato il fatto che essendo in emergenza hanno diritto ad una priorità nella graduatoria delle case popolari”.

“Un altro punto affrontato – ha poi aggiunto il rappresentante del Comitato – è la richiesto che si paghi l’emergenza abitativa in attesa del nuovo bando. Su questo punto abbiamo intravisto una possibilità da parte dell’amministrazione comunale, che però si trincera dietro il dissesto. Infine, abbiamo anche richiesto che con il nuovo insediamento dei commissari si possa aprire subito un dialogo permettendo di effettuare il pagamento dei mesi di ottobre e novembre 2019 , anche perché i termini di liquidazione sono già pronti”. La protesta si è poi spostata dinnanzi al Palazzo del governo in piazza XV Marzo, per chiedere un incontro con il Prefetto affinché si possa aprire un tavolo istituzionale, ma dopo una lunga attesa la risposta è stata di inviare una richiesta formale tramite posta elettronica certificata. “Dopo quasi cinque ore di sit-in – ha precisato Gentile – nessuna risposta.  Abbiamo inviato richiesta tramite pec, come comunicatoci e attendiamo le 24 ore di rito, altrimenti ci mobiliteremo come sappiamo fare, anche perché siamo in una vera e propria emergenza e le famiglie rischiano lo sfratto a breve, quindi se il prefetto ha deciso di prendere le cose con tranquillità noi non siamo tranquilli”.

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