Cosenza
Consiglio infuocato, passa il dissesto. Occhiuto: “ho agito con coraggio”, cittadini: “bugie”
È stato ratificato il dissesto finanziario del comune di Cosenza al termine di un consiglio infuocato nel quale una parte della minoranza non ha preso parte. Diversi i cittadini presenti che più volte hanno interrotto le dichiarazioni del sindaco e di alcuni consiglieri durante le dichiarazioni di voto
.
COSENZA – Non è riuscito il tentativo di spallata di una parte dell’opposizione che ha disertato l’aula provocare lo scioglimento del consiglio comunale che è riuscito ad ottenere il numero legale anche per la presenza di alcuni consiglieri di minoranza che, seppur in disaccordo, hanno comunque preso parte alla seduta di questa mattina che dopo quasi due ore di discussioni a dir poco infuocate, ha approvato la delibera sul dissesto dell’Ente Bruzio.
Presenti tutti i consiglieri di maggioranza e il Sindaco Mario Occhiuto che ha preso la parola ma poco dopo, è stato subito interrotto dalle urla di diversi cittadini che hanno assistito alle dichiarazioni di voto “oggi approviamo questo dissesto del Comune di Cosenza però bisogna che perdiamo qualche minuto per fare una cronistoria – ha detto in apertura Occhiuto. Gli sforzi compiuti per il piano di riequilibrio finanziario avviato nel 2012 non sono stati ritenuti idonei dalla Corte dei Conti regionale. Nel 2011 trovammo al nostro arrivo, un deliberato n.97 del 2012 della corte dei conti che era riferita all’esame del conto consuntivo del 2010 che fotografava per la situazione passata uno stato di dissesto del comune di Cosenza. Optammo per il piano di riequilibrio finanziario denominato Prefissessto – ha dichiarato il sindaco – e questo nostro piano che fu uno dei primi in Italia, fu bocciato dalla sezione regionale della corte dei conti perché ritenuto non idoneo come previsione. La corte dei conti riteneva che non fosse possibile risanare quel debito in 10 anni”.
Ereditata enorme massa debitoria
“Il predissesto è un piano in 10 anni, il dissesto invece di 5 anni. Ma con la rottamazione della mole debitoria
i creditori del Comune avrebbero preso meno risorse mentre con il predissesto la massa debitoria il comune deve pagarla così’ come l’ha eredita. Abbiamo evitato il dissesto all’epoca per evitare di non causare problemi a chi negli anni precedenti aveva fornito il comune. C’era anche il caso delle cooperative sociali che non avevano contratti e per 15 anni gli affidamenti alle Coop B: erano 47 e venivano fatti senza certificazione antimafia ogni sei mesi senza procedura e in dissesto non avremmo potuto utilizzare tutta la forza lavoro. Io ancora subisco minacce per questo. Oggi le cooperative sociali lavorano senza caporalaggio e riusciamo a fare manutenzione del verde e queste persone sono utili alla città e gli è stata restituita la dignità necessaria. Sono stato anche minacciato e ho ancora questi nemici. Il piano di riequilibrio venne poi approvato dalle sezioni riunite che fece un atto di fiducia”.
Abbiamo lavorato con un bilancio ingessato
Il sindaco fatica a portare avanti le sue dichiarazioni, interrotto continuamente dalle urla delle persone. Il presidente del consiglio comunale Pierluigi Caputo minaccia più volte di sospendere la seduta. Occhiuto continua nelle sue dichiarazioni “abbiamo fatto all’epoca un atto coraggioso altrimenti avremmo dovuto mandare in mobilità 320 persone. Apprezzarono questo tipo di attività proposta da noi per necessità. Pensavamo di riequilibrare in 10 anni questi conti. Il dissesto è figlio di questa procedura. Non è un problema relativo ai conti di questi anni perché abbiamo lavorato con un bilancio ingessato e abbiamo dovuto fare riferimento a qeusto piano di riequilibrio. La riduzione delle spese è avvenuta, l’aumento delle entrate molto meno rispetto alle nostre aspettative. La corte dei conti, dopo anni che non ha mai verificato questi parametri e obiettivi, a maggio ha avviato una verifica e in pochi mesi ha attestato che gli obiettivi intermedi non erano stati centrati decidendo che la strada principale per il comune di Cosenza è il dissesto. La situazione è complessiva e riguarda tanti comuni del sud italia che riguarda le entrate. L’80% dei comuni superiori ai 12 mila abitanti si trova in condizione di dissesto o predissesto perché è difficile riscuotere i tributi”.
I numeri e le cifre del dissesto e la spesa corrente
Occhiuto tira dritto “debito di insediamento superiore a quello di oggi e una mole di residui passivi di oltre 300 milioni di euro composta da debiti e mutui. Ad un certo punto siamo, dopo aver attuato il predissesto siamo riusciti ad ottenere un mutuo dallo Stato per pagare residui passivi. Ogni anno paghiamo 10 milioni di interessi per accendere un mutuo per pagare i debiti del passato. Il Comune di Cosenza ha avuto 60 milioni in meno rispetto al passato e ha ridotto addirittura la massa debitoria. Il comune di Cosenza – continua il primo cittadino – ha speso in questi anni 50 milioni in meno di spesa legata ai fondi di bilancio. Abbiamo trovato più di 300 milioni abbiamo avuto meno trasferimenti per 60 milioni e abbiamo speso di meno. Qualcuno ci accusa di aver fatto spese non necessarie legate alle feste e agli eventi. Abbiamo ridotto del 20% su eventi e spettacoli mentre ogni anno solo sul teatro c’era un milione messo senza contare le spese del capodanno ridotte di 50 milioni. Noi già viviamo gli effetti del dissesto dal 2012 perchè abbiamo dovuto prendere misure in merito. Abbiamo risanato in parte la situazione del comune. Aveva 1.100 dipendenti, addirittura prima anche 1.500 e questo numero negli anni ha caricato il comune di questa massa debitoria”.
“Eresie” urlano i cittadini che chiamano il sindaco bugiardo e lo accusano di aver pagato consulenti esterni. Pierluigi Caputo è costretto nuovamente a minacciare la sospensione della seduta. Dopo alcuni minuti la situazione si calma e Occhiuto torna a parlare “in queste situazioni di difficoltà non ci siamo mai lamentati rispetto al passato ma ci siamo messi a lavorare e abbiamo, nonostante questa ingente massa debitoria, abbiamo raggiunto risultati che mai in questa città erano stati mai raggiunti”.
I campi rom smantellati
“Due campi rom che aumentavano di numero, uno dei quali c’era da 20 anni con le baracche sul fiume. E in queste baracche si praticava l’illegalità: dalla prostituzione minorile allo smontaggio delle auto e venivano bruciati rifiuti che fanno male ai nostri ragazzi. Grazie a Dio questa situazione non esiste più. L’altro campo rom di via Reggio Calabria c’era da circa 60 anni e qui era anche più difficile operare visto che c’era un tasso di criminalità molto importante. Nessuno era riuscito a risolvere tutto ciò. Ciò ha causato anche contrasti con esponenti criminali. E a chi mi ha detto chi te lo fa fare, ho risposto assumendomi le mie responsabilità nei confronti della città.
La questione rifiuti
Altro punto sul quale spinge il sindaco Occhiuto è quello dei rifiuti. “Cosenza presentava un’emergenza da 11 anni con 20 miliardi di euro spesi. Abbiamo portato questa città prima in Calabria, con la raccolta differenziata al 65%”. Mario Occhiuto non risparmia frecciate e riferimenti a chi negli anni è stato estromesso, come alcuni assessori e il vicesindaco e non solo: “ci siamo creati dei nemici in questi anni ma abbiamo cambiato le piazze di Cosenza che erano piene di auto e bitume (come piazza Bilotti)” e cita il ponte di Calatrava, la demolizione del Jolly Hotel e dei box che erano in mano a persone che speculavano. Opere come Calatrava o il Planetario – ha spiegato il primo cittadino – sarebbero state un sogno e le persone mi ringraziano e questi sono i fatti”.
“Ci siamo messi contro le persone che hanno i paraocchi”
Parla di quelli che sono i suoi ‘nemici’ Mario Occhiuto definendole “persone che hanno i paraocchi e che avevano interessi specifici, così come molti cittadini per quanto riguarda le auto ma se abbiamo creato Ztl e zone pedonali lo abbiamo fatto per il bene della città”.
“In Calabria e a Cosenza se non si ha coraggio non si risolvono i problemi. E’ inutile che si fanno attività politiche. La gestione di un’amministrazione pubblica è così, se si vuole cambiare. Bisogna avere una visione, una capacità e una competenza e poi avere il coraggio di mettersi contro questi sistemi che hanno succhiato e rubato per anni”.
Ambrogio: “Nei bar ci andiamo il pomeriggio”
Discussione delicata quella del dissesto alla quale, secondo Marco Ambrogio, uno dei pochi dell’opposizione a presentarsi in aula, “avremmo preferito che a partecipare ci fossero stati gli altri colleghi di minoranza ad ottemperare al ruolo per il quale sono stati votati. Non possiamo ridurre il ruolo a convocare una conferenza stampa in un bar cittadino nei bar ci andiamo il pomeriggio. E la presenza del pubblico oggi la dice lunga, e la pratica per cui siamo stati oggi riuniti, a discutere di una pagina buia della città ma siamo chiamati alla responsabilità dinanzi alla quale ci mette la Corte dei Conti e la Prefettura che ci ha formalmente invitato a dichiarare il dissesto. Avrei voluto farlo con gli altri colleghi perchè quando si disertano le discussioni o si ha la coda di paglia o non si hanno argomenti. Siamo qui per confrontarci senza nasconderci”.
Social