Calabria
Duplice tentato omicidio, è morto il ventunenne ferito nell’agguato
Dopo tre giorni di agonia, non ce l’ha fatta Salvatore Battaglia, il ventunenne rimasto gravemente ferito nell’agguato compiuto venerdì notte a Piscopio
VIBO VALENTIA – Le sue condizioni erano apparse subito disperate. E’ morto nell’ospedale “Pugliese Ciaccio” di Catanzaro Salvatore Battaglia, 21 anni, di Piscopio, frazione di Vibo Valentia, rimasto gravemente ferito nel corso della notte fra venerdì e sabato scorsi a colpi di pistola, in via Regina Margherita a Piscopio. Il giovane era stato colpito alla mandibola e a due vertebre e nonostante un delicato intervento chirurgico non ce l’ha fatta.
Giovanni Zuliani, 23 anni, che era con lui al momento del duplice tentato omicidio è ancora ricoverato nel reparto di Ortopedia dell’ospedale di Catanzaro. Battaglia era il cugino di Rosario Battaglia, 35 anni, ritenuto a capo del clan dei Piscopisani e attualmente detenuto in quanto condannato in primo grado all’ergastolo e da ultimo arrestato di nuovo ad aprile per associazione mafiosa.
Sulla sparatoria, avvenuta nel corso della festa del santo patrono del paese, indagano i carabinieri della compagnia di Vibo Valentia che non escludono al momento alcuna ipotesi alla base del fatto di sangue: da una lite all’interno dello stesso clan di Piscopio sino a un agguato preparato da soggetti appartenenti a clan diversi e giunti da fuori paese.
Si indaga sulle parentele delle vittime
Gli investigatori non tralasciano le parentele di “peso” della vittima e dell’altro ragazzo ferito. I cugini delle vittime sono infatti, oltre che Rosario Battaglia anche Rosario Fiorillo, 30 anni, ed entrambi sono ritenuti al vertice del “locale” di ‘ndrangheta di Piscopio, riconosciuta anche dai più potenti clan del Reggino per come certificato dalla storica operazione “Crimine” della Dda di Reggio nel 2010.
Da ultimo, l’intero clan dei Piscopisani (ma non le vittime dell’agguato) è stato duramente colpito nell’aprile scorso dall’operazione della Dda di Catanzaro denominata “Rimpiazzo”. Secondo le risultanze investigative, il clan dei Piscopisani si sarebbe opposto negli anni al potere del clan Mancuso di Limbadi, non accettando di essere allo stesso subordinato. Ne è nata una vera e propria guerra di mafia ed uno scontro armato con il clan Patania di Stefanaconi, appoggiato dai Mancuso. Salvatore Battaglia e Rosario Fiorillo (attualmente detenuti) sono stati condannati in primo grado all’ergastolo per l’omicidio del boss di Stefanaconi, Fortunato Patania, ucciso nel settembre 2011. Il clan dei Piscopisani, secondo quanto emerge dall’operazione “Rimpiazzo”, avrebbe inoltre intessuto negli anni stretti rapporti pure con la politica locale ed i “colletti bianchi”.
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