Provincia
Anche il sindaco di Aprigliano lascia il Pd e aderisce a Italia Viva
Si susseguono le adesioni al nuovo soggetto politico di Matteo Renzi. Nei giorni scorsi anche Bianca Rende ha annunciato il suo passaggio Italia Viva. Oggi è la volta del sindaco di Aprigliano
APRIGLIANO (CS) – Alessandro Porco, primo cittadino di Aprigliano aderisce a Italia Viva e motiva il suo passaggio: «In un momento politico di grande fibrillazione, di incertezze, quando sarebbe molto più facile guardare dalla finestra e fare scelte di opportunismo, sento il dovere di esprimere la mia opinione e dichiarare apertamente da quale parte sto, non senza aver consumato un legittimo conflitto interiore».
«Scelgo di aderire alla nuova formazione politica lanciata da Matteo Renzi in quanto perfettamente aderente al mio percorso formativo, ideale e politico, avendo condiviso – spiega Porco – sempre e consapevolmente, tutte le iniziative che l’ex Segretario del PD ed ex Presidente del Consiglio dei Ministri, ora senatore della Repubblica, ha intrapreso: dalle primarie, all’azione di governo del Paese; dalla Leopolda al referendum per la riforma costituzionale, sino alla odierna formazione di “Italia Viva”. Bisogna considerare che il tentativo di costruire la casa comune dei Democratici, non si è mai, purtroppo, realmente concretizzata, lasciando il posto piuttosto ad una conflittualità interna per la supremazia delle individualità che ha lacerato il Partito allontanandolo dal Paese reale».
«Con “Italia Viva” inizio un percorso nuovo, sicuramente impegnativo, ricominciando da zero, con la visione di un futuro possibile, in un’area ampia, dove abbiano cittadinanza le persone che affrontano il quotidiano con fatica, dove è necessario infondere coraggio e dare certezze piuttosto che lasciar soffiare i venti sovranisti e le barbarie disumane».
«Sono consapevole di lasciare una comunità con la quale ho condiviso molto delle mie battaglie e che mi ha dato molto; continuerò a guardare a questi amici e compagni con il rispetto e la stima che si deve a chi ha fatto un tratto di strada insieme a me, ma ora imbocco un percorso diverso. Resto coerente con i miei valori, con l’entusiasmo di sempre. Aderisco ad un modello di partito che auspico diverso e migliore dagli schemi sin ora proposti e che hanno generato una sorta di autoreferezialita’ difficile da scrostare: nonostante la mia esperienza personale, osservo che un vero rinnovamento, non solo generazionale, non si è mai pienamente attuato e il dibattito ha sofferto spesso di proposte dichiarate ma, troppo poco praticate».
«È giunto il momento di un cambio di passo e il tempo può essere favorevole: “Italia Viva”, non avendo l’ansia della partecipazione diretta ad una immediata competizione elettorale, in vista delle prossime regionali, appoggerà, in Calabria come nelle altre regioni interessate, le liste di centro sinistra, nel mentre potrà elaborare e consolidare un progetto con il quale misurarsi in futuro nell’agone politico. Per essere chiaro – spiega ancora – non essendo in calendario, dunque, alcuna velleità di candidature, sarà questo un ottimo banco di riflessione da parte di tutti».
«“Italia Viva”, insomma, non è un contenitore buono per il riciclo di chi non ha trovato spazio nel Partito Democratico, ne’ per chi pensa di portarsi dietro in eredità un curriculum politico, seppure di tutto rispetto; è, invece, un laboratorio dove tutti avranno cittadinanza, ma che necessita di forze propulsive e non di allori. Questa nuova formazione nasce all’indomani della formazione del Governo PD-M5S, sebbene se ne avesse sentore da tempo. Le ragioni non stanno solo nella difficile convivenza fra i cosiddetti renziani e il resto delle varie anime del PD; è soprattutto la concezione di una diversa politica. Matteo Renzi è stato l’artefice dell’attuale Governo, scongiurando non solo l’aumento dell’IVA ma anche il pericolo di una deriva sovranista; gli italiani non devono subire la recessione economica ma devono sentirsi a pieno titolo cittadini europei. Ha dimostrato che, nonostante le aggressioni ricevute, nel tempo, da dirigenti e militanti del M5S, in primis viene il bene dell’Italia: e l’Italia non merita la diffidenza dei mercati, l’uscita dall’euro, la sofferenza dei risparmiatori che Salvini e la destra sovranista avrebbero causato».

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