Cosenza
Covelli, Pd: «Su viale parco il sindaco mistifica la realtà»
Il Capogruppo Pd al Comune di Cosenza ritorna all’attacco con il primo cittadino di Cosenza, Occhiuto, sui fatti inerenti viale Parco e il ricorso presentato al Tar dal titolare del distributore di carburante
COSENZA – «Con il sindaco Occhiuto siamo alle solite : ancora una volta mistifica la realtà e nega la vera situazione». A scriverlo in una nota Damiano Covelli, capogruppo Pd in seno al consiglio comunale bruzio. «In questo caso il riferimento è relativo alla vicenda della signora Melena Gabriele, titolare di un distributore di carburante che insiste su viale Giacomo Mancini, che ha presentato a suo tempo un ricorso al Tar Calabria sulla chiusura al traffico di Viale Mancini, per l’apertura del cantiere del Parco del Benessere.
Il TAR, dopo aver dato mandato ad un CTU per verificare gli estremi del ricorso, ha emanato una sentenza (n. 43/2019) che obbliga il Comune di Cosenza e la Regione a “rivedere il progetto del Parco e la viabilità d’accesso” alla stazione di Servizio.

Damiano Covelli capogruppo Pd Comune di Cosenza
Il Sindaco Occhiuto non solo non ha rispettato tale sentenza, ma ha dato mandato ad un Avvocato “di fiducia” per inoltrare ricorso al Consiglio di Stato. Nei giorni scorsi, il Consiglio di Stato ha disposto la sospensiva della sentenza del TAR e ha fissato la discussione sul merito nella giornata del 14 marzo.
Di fronte a tale inequivocabile pronunciamento, Mario Occhiuto non trova di meglio dire che il Consiglio di Stato ha dato ragione al Comune e, di fatto, torto alla ricorrente gestore della stazione carburante.
La negazione della realtà per Occhiuto è divenuto un modo ricorrente per sfuggire alle proprie responsabilità amministrative.
Sarebbe tutto più semplice e anche più trasparente se il Sindaco,invece, riconoscesse l’errore commesso e con molta umiltà si facesse carico d’interpretare la volontà della stragrande maggioranza dei cosentini: aprire Viale Parco al traffico veicolare e non continuare a “resistere” in giudizi in maniera avventata rischiando danni economici all’Ente Comune».
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