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Cosenza, il Ministro Bonisoli “scavalca” Occhiuto e annulla la visita: «E’ uno sgarbo istituzionale»

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Cosenza, il Ministro Bonisoli “scavalca” Occhiuto e annulla la visita: «E’ uno sgarbo istituzionale»

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Il primo cittadino utilizza la presentazione del Piano di valorizzazione per il Centro storico, per gridare al boicottaggio e punta il dito contro i Cinquestelle e la Regione Calabria. Ma dichiara aperta la corsa alla poltrona di governatore della Calabria

 

COSENZA – Annullata la visita del ministro a palazzo dei Bruzi: il sindaco Occhiuto decide di presentare alla stampa il Piano di valorizzazione per il Centro storico dopo lo sgarbo alla città di Alberto Bonisoli. Una conferenza stampa nata dall’esigenza di rendere pubblico uno sgarbo istituzionale commesso non tanto nei confronti del sindaco della città ma proprio verso la città di Cosenza (la visita a palazzo dei Bruzi del ministro dei Beni culturali Alberto Bonisoli programmata per venerdì prossimo e improvvisamente annullata) e, di conseguenza, dalla volontà di rendere noto il complesso Piano di valorizzazione dell’Amministrazione per il Centro storico.

Mario Occhiuto dei progetti e di tutti i finanziamenti già intercettati avrebbe voluto discuterne direttamente con l’alto esponente di governo accogliendolo tra qualche giorno, il 18 gennaio alle 8,30 nel salone di rappresentanza del Municipio (come inizialmente concordato tra le strutture di Comune e Ministero). Ma neanche il tempo di far attivare il cerimoniale che, come ha spiegato stamani alla stampa il primo cittadino, la segretaria particolare di Bonisoli, dicendosi costernata, gli ha personalmente comunicato che il ministro nella sua tappa nel capoluogo bruzio non potrà più passare a salutare il sindaco.

 

 

OCCHIUTO RISPONDE AI GIORNALISTI: UN BOICOTTAGGIO AI DANNI SUOI E DELLA CITTA’

Boicottaggio ai danni suoi e della città. Parole forti, è iniziata la campagna per le regionali? «Sì, penso proprio di sì, c’è chi individua in me il candidato a Governatore – risponde Occhiuto ai microfoni della stampa -. Ci sono continue ingerenze da parte di soggetti che hanno interesse anche a campagne elettorali in prospettiva “regionali”. C’è il boicottaggio da parte della Regione che è venuto anche a galla dalle recenti intercettazioni che sono state pubblicate. C’è un boicottaggio da parte di alcuni referenti locali del movimento Cinquestelle che fa capo ad esponenti che poi esercitano delle ingerenze e quindi cercano di bloccare delle opere che qui abbiamo portato avanti in questi anni e sono in fase di conclusione».

C’è il rischio che Cosenza diventi un cantiere a cielo aperto: la Metro Leggera bloccata, i piani per il centro storico. «Il rischio c’è sempre quando si portano avanti delle attività e delle opere, soprattutto se poi c’è chi lavora per boicottarle – continua a sottolineare Occhiuto -. E’ chiaro che noi abbiamo interesse a portare avanti velocemente tutti questi cantieri per evitare che ci siano disagi per i cittadini e per trasformare questa città e questo territorio che ha bisogno di investimenti in sostenibilità, infrastrutture, mobilità, recupero centri storici. E’ necessario che chi amministra possa utilizzare le risorse strutturali, che vengono messe a disposizione dell’Europa, per produrre nuova ricchiezza e migliorare i territori. Questo viene rallentato spesso da questi atteggiamenti che danneggiano i cittadini perchè si rischia di bloccare le opere e di avere soltanto disagi per la popolazione».

A chi contesta che i progetti siano troppo avvieneristici cosa risponde? «Noi siamo uomini del nostro tempo. Anche gli antichi nel loro tempo sono stati avvieneristici altrimenti non ci sarebbe stata innovazione, non ci sarebbe progresso – spiega Occhiuto-. Ovviamente noi lavoriamo per la sostenibilità, per l’ambiente, per il trasporto pubblico, per i mezzi sostenibili, per l’utilizzo di bici, per la disingentivazione anche delle auto in città che inquinano e creano traffico e congestione urbana, per la raccolta differenziata, per nuove opere pubbliche di qualità, per il recupero del centro storico. Io penso che questi siano progetti di buon senso che mirano a qualificare il nostro territorio, a migliorarlo a renderlo più attrattaivo, più bello più ricco di opportunità»

 

 

Salta l’appuntamento con il Ministro, una questione di sgarbo istituzionale: «Sì, c’è stata una ingerenza da parte di alcune forze politiche locali con dei rappresentanti che hanno convinto a cambiare il programma al Ministro. Questo è un atto grave perchè un Ministro della Repubblica non può farsi condizionare dalla politica. Qui esiste un principio di leale collaborazione fra chi governa: che sia sindaco, Governatore, Ministro e tutti devono lavorare a prescindere della loro appartenenza al bene comune. Abbiamo già visto in Calabria che questo non si verifica perchè ci sono state forze politiche, come il caso della Regione nei confronti del comune di Cosenza, che hanno bloccato e rallentato alcune opere pubbliche importanti e questo non può avvenire anche a livello nazionale, nel rapporto che si deve avere tra un Comune ed il Governo».

La mancata visita del Ministro ha scatenato la preoccupazione che tanti fondi stanziati per il comune di Cosenza possano andare perduti. «Noi abbiamo nel nostro programma tantissime risorse stanziate per il centro storico. Nella nostra agenda urbana ci sono 18 milioni di euro per il centro storico e altrettanti per il piano di periferia; ce li abbiamo per le opere aggiuntive previste nell’accordo metro con la Regione per un totale di 45 milioni di euro già finanziati con progetti che noi abbiamo realizzato e di cui alcuni sono già in corso d’opera, come realizzazione.

E’ chiaro che questi ulteriori 80 milioni di euro previsti dal Cipe potrebbero essere molto utili per la riqualificazione dei sotto servizi; per la riqualificazione di impianti e spazi liberi aperti; per attività di programmazione legata anche alla valorizzazione culturale e turistica del centro storico; per una serie di incentivi che possono essere destinati ai privati che vogliono adeguare i loro immobili e migliorarli da un punto di vista sismico e strutturale. Ben vengano questi finanziamenti ma devono essere tali da poter essere poi spesi nei tempi previsti dalle norme perchè come avviene sempre in Calabria questi sono solo sulla carta; si perdono questi finanziamenti e vengono impiegati per altro. Quindi un buon sindaco, un buon amministratore è anche chi fa progetti e ottiene finanziamenti ma li spende realizzando le opere che sono necessarie per il progresso del nostro territorio

 

 

IL MINISTRO A COSENZA PASSERA’ SOLO IN PREFETTURA

“Era stato fissato un appuntamento per venerdì nella casa comunale – ha sottolineato Occhiuto – ma la segreteria particolare del ministro mi riferisce che la visita è saltata. Dopo l’accoglienza in Comune, saremmo poi andati insieme in prefettura, alle 9,30, per un tavolo congiunto con la Soprintendenza ma, a seguito di pressioni da parte di esponenti politici locali dei Cinquestelle a cui evidentemente fa riferimento il ministro, mi è stato comunicato che Bonisoli non verrà in Comune. Voglio dunque stigmatizzare il fatto che qui in Calabria esiste un atteggiamento di boicottagggio continuo, su vari livelli, di cui noi nel corso di questi anni siamo stati vittime in riferimento al blocco di tanti progetti. Tutto ciò non penalizza il sindaco, che non ha mai anteposto questioni di partito al bene collettivo, penalizza i cittadini”.

Con tanto di dettagli riferiti al dialogo intercorso per organizzare la visita, il sindaco Occhiuto ha tenuto ad evidenziare che “ci sono azioni diffuse portate avanti per danneggiare un’Amministrazione comunale. Azioni provenienti dai Cinquestelle come pure dal presidente di Regione, come messo in luce da una recente inchiesta giudiziaria. Eppure le idee si combattono con altre idee e con gli strumenti che la legge mette a disposizione, non così”.

 

 

MUSEO ALARICO: LA DENUNCIA PRESENTATA CONTRO I BENI CULTURALI

Con accanto l’avvocato Giovanni De Rose, a capo dell’Ufficio legale, Occhiuto ha mostrato sul tavolo, oltre alle planimetrie tecniche, le tantissime lettere che dal principio del suo primo mandato ha inviato riguardo alle azioni di riqualificazione del Centro storico di Cosenza (addirittura una nel 2012 all’allora governatore della Calabria, Scopelliti, sulla richiesta di incentivi ai privati per il rischio sismico), al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Presidente della Repubblica e così via, perché davvero non si contano gli allarmi e la portata dell’interessamento che quest’Amministrazione ha sempre manifestato per la zona antica della città trovata nel 2011 in totale abbandono.

Nella fattispecie, com’era già stato annunciato in una precedente conferenza stampa, l’avvocato De Rose ha prodotto una denuncia contro il direttore generale dei Beni culturali in riferimento al discusso atto di revoca in autotutela del nulla osta sulla realizzazione del Museo di Alarico. In tale denuncia, sono state incluse anche le telefonate intercorse tra diversi funzionari e le pressioni subite che evidenziano le ingerenze.

 

IL PIANO DI VALORIZZAZIONE PER IL CENTRO STORICO

Dopo l’introduzione ‘politica’ sulla legittimità di certi contrasti, il sindaco Occhiuto è passato ad affrontare il merito delle azioni strategiche per il Centro storico. “Al ministro Bonisoli durante il nostro incontro avrei presentato il complesso programma sul Centro storico – ha detto – che, fra l’altro, conta finanziamenti già approvati per circa 43 milioni di euro, nell’ambito dell’Agenda urbana, del Piano per le Periferie e dell’Accordo quadro con la Regione sulla Metro. Inoltre, la messa a danno che abbiamo attuato per i proprietari che non hanno adempiuto all’obbligo degli interventi sulla sicurezza degli edifici di loro proprietà, è andata avanti. Abbiamo provveduto alla schedatura di ogni singolo edificio a rischio, stilando sia un quadro finanziario che un quadro manutentivo”.

Il primo cittadino ha quindi mostrato le planimetrie complete sul Piano strategico di valorizzazione per il Centro storico dove, nel dettaglio, viene individuata la totalità degli interventi in corso. Venti edifici sono a rischio crollo, gli stessi edifici oggetto dell’ordinanza che riguarda, appunto, la messa in sicurezza a danno. Occhiuto ha affermato che gli immobili in questione saranno recuperati come social housing, alloggi destinati perlopiù a studenti e a giovani coppie probabilmente con l’intervento della Cassa depositi e prestiti o di fondi immobiliari.

Il sindaco ha ribadito per l’ennesima volta che il Comune in questi anni ha riqualificato e restaurato tutti gli edifici pubblici della città antica ma, com’è noto, non può intervenire sulle strutture di proprietà privata “se non attraverso degli incentivi. L’unico modo, quindi, è espropriarli per poi recuperarli”. Il primo obiettivo è utilizzare le risorse disponibili nei tempi stabiliti e possibilmente senza ostacoli creati ad arte”. Sul tavolo del sindaco, nella corposità del materiale esposto ai giornalisti, pure la scheda del progetto Musa con, fra le altre cose, l’installazione di un ascensore e la realizzazione della mobilità interna per circa 6milioni di euro.

 

 

ATTEGGIAMENTO IRRIGUARDOSO VERSO I CITTADINI DI COSENZA

“Tutto questo lo avrei detto al ministro Bonasoli – ha aggiunto Occhiuto – A cominciare dalla necessità di rifacimento dei servizi e delle reti idriche e fognarie del Centro storico, nonché della riqualificazione degli spazi liberi delle zone interne, degli incentivi da destinare a privati per l’adeguamento strutturale degli immobili e delle ristrutturazioni. Si tratta di un percorso che deve essere virtuoso e non può per nessun motivo rientrare in quella filiera corruttiva che abbiamo denunciato. Io non ho paura di queste persone nonostante ricoprano importanti incarichi – ha sottolineato Occhiuto – perché abbiamo la coscienza a posto e siamo qui per il bene della città. Invece, nostro malgrado, paghiamo con rallentamenti di ogni tipo. Quello del ministro è un atteggiamento irriguardoso verso di cittadini i Cosenza. Ho detto alla sua segreteria particolare di riferirgli che se un ministro si fa condizionare da esponenti locali del suo partito, significa che non può fare il ministro perché non rispetta le istituzioni. Il Comune non può essere escluso, perché è l’ente che in base al principio della sussidiarietà deve progettare e programmare gli interventi, esplicando le procedure di azioni che riguardano investimenti sul proprio territorio. Un ministro della Repubblica questo dovrebbe saperlo”.

 

 

 

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