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Santanché liquida il Pdl. Tensione tra Alfano e il Cavaliere
ROMA (TMNews) – Quello che si vede è uno scontro, a livelli finora mai raggiunti, tra Daniela Santanché e i quattro quinti del Pdl, Angelino Alfano in testa. Quello che
c’è dietro, invece, è una discussione dai toni particolarmente aspri tra Silvio Berlusconi e il suo ex delfino designato. Un retroscena di quelli che, con ogni probabilità, sarà smentito. Ma che viene accreditato da più fonti all’interno di un partito ormai sempre più in bilico tra crisi di identità e implosione. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata un’intervista al “Foglio” in cui Santanchè, in versione “Nikita”, ha invitato ad azzerare il partito, a fare fuori tutta la dirigenza, a cominciare, appunto, dal segretario. Tutti contro di lei: c’è chi, come Gaetano Quagliariello, si è chiamato fuori da questa possibile deriva del Pdl e chi, come Osvaldo Napoli, l’ha invitata a “mettere in moto il cervello prima della lingua”. Ma c’è soprattutto la reazione di Alfano che ha accusato la Santanché di avere una “linea sfascista” assolutamente “inconciliabile” con la sua. “Angelino è un amico ma ha sbagliato a darmi della sfascista, se sfascista sono coloro che sfasciano…insomma… Alfano ha preso un partito che era al 22-24% e oggi i sondaggi dicono che naviga intorno al 15%”. Così la deputata del Pdl ha risposto al segretario. “Se mi mandano una notifica che non faccio più parte del partito mi dispiacerebbe perché vorrebbe dire che c’è un grande limite e che vige il pensiero unico”, ha concluso.
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