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Rapina in villa: caccia alla “femme fatale” e ai suoi complici violenti
SCALEA – Bella, provocante e violenta. E’ questo l’identikit della “femme fatale” brasiliana, responsabile, con la complicità di due “compari” della rapina ai danni di un facoltoso imprenditore della zona, “caduto” nella trappola della donna.
S. C., 55 anni anni, imprenditore con interessi nell’edilizia e titolare di un rinomato locale turistico sulla statale 18, sul litorale scaleota, aveva conosciuto la provocante brasiliana in un bar. L’intesa tra i due era scattata subito e, complice, qualche drink di troppo, la passione tra l’imprenditore e la donna, dal fisico mozzafiato e dalla sensualità travolgente, s’era accesa all’ instante, tanto che i due, dopo aver consumato qualcosa, avevano lasciato il locale per un giro in auto, preludio di approfondire meglio la conoscenza nelle pareti di casa. Dopo aver girovagato un pò, la donna ha fatto capire al 55enne che l’appuntamento intimo le andava a genio. Quindi l’imprenditore ha ingranato la marcia e s’è diretto verso casa. Una volta dentro l’abitazione, l’avvenente brasiliana ha iniziato a mostrare all’uomo, le sue grazie, surriscaldando l’ambiente, con balli sensuali a ritmo di samba e di spogliarelli. Lo stato d’eccitazione ha finito per avere il sopravvento e i due si sono ritrovati di colpo abbracciati su un letto. Quella serata per l’imprenditore è stata indimenticabile, non tanto per le prestazioni erotiche della brasiliana, ma per le tante botte prese dalla donna e da suoi due complici, entrati nell’abitazione dell’imprenditore con l’aiuto della “femme fatale”. Di colpo l’imprenditore s’è ritrovato in un incubo. Legato ed immobilizzato al letto, è stato selvaggiamente picchiato, fino a perdere i sensi, assitendo prima di venir meno alla razzia di soldi, oro, oggetti di valore e altro, all’interno della sua abitazione. Le botte ricevute, le minacce subite, lo stordimento per quei drink mandati giù con voracità su insistenza della donna, hanno finito per indebolirlo, fino a renderlo inerme. Riprese le forze, il 55enne ha cercato di liberarsi dalla morsa di quei lacci che lo tenenvano prigioniero e allertare la sala operativa del 112. Raccolta la segnalazione i carabinieri della Compagnia di Scalea, coordinati dal tenente Vincenzo Falce, sono piombati subito in casa dell’imprenditore per raccogliere la sua testimonianza e avviare le indagini di routine per cercare impronte digitali e tracce biologiche della donna e dei suoi complici. Ogni singolo centimetro dell’auto e dell’appartamento è stato analizzato a dovere, così come la cassaforte, al cui interno c’erano tremila euro, e gli altri posti dove erano custoditi gioielli, contanti e altri oggetti di valore sono state ispezionate a lungo. Mentre i militari dell’Arma continuavano a repertare indizi, il personale medico e paramedico ha prestato soccorso all’imprenditore, medicandolo sul posto. In un secondo momento, trasportato in Ospedale, all’imprenditore è stato diagnosticato un leggero trauma cranico, escoriazioni varie sul corpo, nonchè ferite alle mani e ai polsi, procurate dai lacci. Sono stati avviati una serie di controlli sul territorio al fine di monitorare i movimenti dei quattro. Non si escludono risvolti clamorosi nelle prossime ore. Una dettagliata informativa sull’accaduto e sugli sviluppi delle indagini è stata trasmesa dai carabinieri alla Procura della Repubblica di Paola. Non è la prima volta che l’imprenditore è oggetto di aggressioni. Nell’estate del 2011 il locale fu avvolto dalle fiamme a causa di un violento scoppio che interessò il locale cucina e la sala mensa. Per fortuna non si registrarono feriti tra i tanti turisti presenti in quel momento nel campeggio. Tornando alla rapina, gli inquirenti stanno verificando se ci sono punti di contatto e similitudini con un altro episodio delittuoso, verificatosi, sempre a Scalea, nello scorso mese di settembre. In quella circostanza, intorno alle 22.30, tre uomini armati ed incappucciati, fecero irruzione in una villetta in località Santa Barbara. I proprietari della villa, un anziano imprenditore e sua moglie, dopo essere stati minacciati, aggrediti, legati e imbavagliati, vennero rapinati di tutti i loro averi. I due anziani, per lo shok , accusarono un lieve malore e vennero soccorsi dai medici del 118. Ai carabinieri raccontarono le fasi concitate di quella rapina, fornendo agli inquirenti anche una dettagliata descrizione fisica dei tre, Località Santa Barbara è stata rapinata e gli occupanti, un anziano imprenditore e sua moglie, aggrediti da tre banditi nella notte. I banditi dopo aver messo sotto sopra la abitazione portarono via danaro contante per mille e seicento euro e un fucile detenuto legalmente dall’imprenditore. Nel corso di un primo sopralluogo, quella sera stessa, a poca distanza dalla villetta, i carabinieri rinvennero il fucile abbandonato dai rapinatori.
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