Cosenza
Sgomberi in città: case popolari di proprietà di dipendenti “pubblici”?
Sembra una partita di ping – pong, con un andirivieni “dell’ultima parola ce l’ho solo io” che mette i brividi, a colpi di legge dello Stato. Rimane tanta solidarietà…
COSENZA – Se il Governatore Oliverio ha detto “stop allo sgombero”, almeno per il momento i cento occupanti gli stabili di via Savoia e l’hotel Centrale possono respirare. Di certo, come ha più volte espresso il comitato Prendocasa, non bisogna abbassare la guardia; ma il vero messaggio che dovrebbe veicolare la politica locale, regionale e nazionale, non è certo quello della tensione che in queste ore ha aleggiato sulla città bruzia, leggendo i vari “botta e risposta” tra le correnti politiche, che non fanno bene non solo agli occupanti degli stabili di via Savoia e dell’hotel Centrale, ma anche e soprattutto ai cittadini che si rendono conto di una non collaborazione tra le parti verso il bene comune. E il vicesindaco Santelli, dopo aver snocciolato numeri di assistenza messi in campo dal comune bruzio per l’emergenza abitativa, avverte: “Le politiche dell’abitare e l’emergenza abitativa sono argomenti troppo seri per essere discussi da soggetti istituzionali incapaci e da improvvisati della politica”.
Sicuramente il comune di Cosenza avrà messo in atto tutte le politiche utili e necessarie per far fronte all’emergenza abitativa; ma continuando ad applicare la legge, per come all’epoca ritenne di fare con il caso cooperative B, riuscendo nell’intento, forse oggi potrebbe rimettere in ordine anche la questione alloggi popolari “scoperchiando il vaso di Pandora” per tutte quelle abitazioni (così narra la leggenda) che, per oscuri meccanismi, da casa popolare sarebbero state “riscosse” da dipendenti pubblici che abitano in ville nell’hinterland cosentino e mantengono, tra l’altro disabitata, una casa che dovrebbe essere annoverata nella casella “popolare”, ma di fatto rientrerebbe nelle case riscattate …così per la fortuna di trovarsi proprietari di un immobile che oggi potrebbe servire per dare un tetto a chi ne ha veramente bisogno. Forse una task force, come all’epoca il sindaco Occhiuto costituì per le cooperative B, potrebbe procedere ad una nuova mappatura, andando a ritroso, per ripescare eventuali abitazioni che non spettano a chi oggi vive con un dignitoso stipendio statale, comunale, ecc ecc. E magari il Governatore Oliverio potrebbe tenerne conto nel disegno di legge del recupero di immobili popolari, di tutti quegli alloggi in mano a chi vive in altre abitazioni ed è “proprietario” di case popolari.
Non dimentichiamo gli anni in cui, a Cosenza, c’era la guerra tra i poveri all’occupazione degli alloggi popolari. La leggenda (che poi conoscono tutti) narra di occupazioni fatte su commissione: si narra che si pagava un tot di soldi a chi doveva occupare un alloggio chiuso perchè l’avente diritto era defunto (a volte i figli del defunto correvano a chiedere la restituzione della casa per “diritto”) oppure momentaneamente vuoto perchè l’occupante si trovava in vacanza, con la casa al mare. Gli abusivi, facendosi scudo di donne e bambini, non uscivano dall’immobile preso di mira fino a quando le forze dell’ordine non mollavano la presa. Addirittura, “i malandrini” arrivavano sul posto già con pala, picozza, cemento e porte blindate nuove da montare. A tentare di salvare la situazione il vicino di casa che rimaneva in città, immolandosi a vedetta del quartiere. Conclusioni: una bella denuncia agli abusivi, ma una nuova casa che, successivamente, sarebbe stata ceduta a chi l’aveva commissionata. Negli anni poi, sempre la “leggenda” narra che gli stessi alloggi sarebbero stati rivenduti a gente comune dietro pagamento di 10 – 15 mila euro, a volte anche 20. Poi il nuovo acquirente, con calma, disbrigava le pratiche per regolarizzare il tutto. Ma su questo vigeva l’omertà più assoluta e il mercato “nero” della compravendita andava avanti.
Con queste leggende sembra, dunque, che alloggi popolari ce ne sarebbero diversi in mano a chi ha una seconda casa, una villa, ecc. ecc. Questi fatti sarebbero accaduti negli anni, passando di mano in mano a tante amministrazioni (precedenti all’amministrazione Occhiuto, ndc), che all’epoca non sarebbero state in grado di vedere il mercato che si celava dietro ogni tentativo di occupazione abusiva, perchè meccanismi che solo chi vive la strada e i bene informati conoscevano. Magari oggi una Task Force, istituita dal sindaco, potrebbe far luce su una buona percentuale di alloggi e restituirne qualcuno ai cittadini bisognosi. Naturalmente noi narriamo “leggende” che potrebbero rispondere a verità. Non intendiamo puntare il dito contro nessuno, ma una verifica ogni tanto andrebbe fatta, in ragione dell’emergenza abitativa
I fatti delle ultime ore
Mentre i penstastellati calabresi scrivono che seguiranno il caso da vicino e Occhiuto e la Santelli rispondono che il Comune applica la legge, prende la parola il governatore calabrese Oliverio e raffredda gli animi con lo “stop agli sgomberi”. La Giunta regionale – si legge in una nota -ha predisposto un disegno di legge che introduce e regola l’autorecupero degli edifici pubblici. La proposta di legge, attualmente al vaglio dell’Ufficio legislativo della Giunta regionale e per la quale sarà richiesta corsia preferenziale per l’approvazione in Consiglio, farà sì che edifici pubblici inutilizzati possano essere recuperati dagli enti proprietari in collaborazione con aspiranti inquilini riuniti in cooperative di autorecupero o autocostruzione”.
Santelli controbatte a Oliverio e pentastellati
Buone notizie, dunque, ma le polemiche non si placano. Intanto il vicesindaco Santelli risponde al governatore Oliverio e ai pentastellati “punto su punto in merito alla questione dell’emergenza abitativa nel capoluogo bruzio”. “Il presidente della Giunta regionale che prima chiede, attraverso l’Aterp, lo sgombero di un immobile e solo oggi si accorge delle persone fragili e vulnerabili che lo occupavano evidenzia uno stato di preoccupante confusione – afferma il vice sindaco di Cosenza – Dopo aver azzerato il contributo fitto casa a migliaia di famiglie calabresi senza avere investito in euro in nuovi insediamenti abitativi, oggi Oliverio scopre che in Calabria esiste un’emergenza casa. La grave crisi in cui versano le politiche sociali nella nostra regione – aggiunge Santelli – è purtroppo sotto gli occhi di tutti. Solo grazie ai Comuni si è riusciti a far fronte ad un fabbisogno che cresce quotidianamente a causa della grave crisi economica in cui versano i nostri territori.
In particolare, il Comune di Cosenza assiste, attraverso vari interventi, circa 600 nuclei familiari, assicurando a oltre un terzo di queste famiglie il pagamento dell’intero canone annuale di locazione. Per i restanti due terzi – spiega – il Comune si è sostituito con i propri fondi alla Regione Calabria attraverso la concessione di un contributo. Tutte le famiglie cosentine in situazione di disagio sono oggetto di una rete di interventi che hanno l’obiettivo di contrastare uno stato di emergenza che cresce quotidianamente. Inoltre, abbiamo dato avvio al primo progetto di auto-recupero. Quando saranno concluse le procedure di affidamento dei lavori strutturali, saranno individuati nove nuclei familiari che parteciperanno attivamente alla ristrutturazione di uno stabile comunale.
E a differenza di quanto affermano i rappresentanti dei 5 Stelle, tutti gli immobili comunali sono stati oggetto di una attività di verifica e monitoraggio che ha permesso di individuare tutte le occupazioni abusive. Gli alloggi comunali sono inoltre oggetto di un intervento di manutenzione straordinaria per un investimento di 1,5 milioni di euro. Rispetto alla questione degli sgomberi – prosegue Jole Santelli – come accaduto in passato, senza inutili enunciazioni, abbiamo messo in campo tutte le misure necessarie per far fronte alle eventuali emergenze. Le politiche dell’abitare e l’emergenza abitativa – conclude – sono argomenti troppo seri per essere discussi da soggetti istituzionali incapaci e da improvvisati della politica”.
E arriva la replica anche per Guccione
“Il Sindaco di Cosenza non è tenuto ad aprire alcun tavolo istituzionale, il tavolo è già in corso in Prefettura”. Il vice sindaco di Cosenza, Santelli, replica – sulla questione dell’emergenza abitativa – alla richiesta avanzata dal capogruppo consiliare a palazzo dei Bruzi della “Grande Cosenza” nonché consigliere regionale del Pd, Carlo Guccione. “La Regione – continua Santelli – che per giunta è proprietaria dell’immobile in questione, ha fatto solo una fugace comparsa. Chieda dunque l’onorevole Guccione proprio alla Regione Calabria di assumersi le proprie responsabilità ad iniziare dal ripristinare il fondo per la locazione immobili che è stato cancellato e a cui il Comune di Cosenza provvede da solo, oltre al fatto di assumere iniziative sull’immobile di via Savoia che è appunto di proprietà regionale”.
Social