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Intervista a Fulvia Caligiuri – Forza Italia: “puntare sull’autoimprenditorialità” (VIDEO)
Fulvia Michela Caligiuri, già presidente di Confagricoltura Cosenza, correrà nella competizione elettorale del 4 marzo, per Forza Italia che ha voluto candidarla al Senato nel Collegio uninominale Castrovillari-Cosenza, al 2° posto nel listino proporzionale.
COSENZA – Imprenditrice e impegnata nel settore agroalimentare Fulvia Caligiuri ha risposto positivamente alla ‘chiamata’ del partito di Silvio Berlusconi accogliendo l’impegno conferitole con molto entusiasmo e determinazione. E a proposito della sua candidatura ha dichiarato a Quicosenza.it: “Hanno mosso le leve giuste, quando mi hanno offerto questa candidatura. Hanno puntato su due parole in particolare; in primo luogo “agricoltura”, il mio comparto, per il quale mi sono battuta finora e ho sempre detto che tutti quanti affermano che è l’unico settore per il quale si riscontrano ancora positività. Però poi quando si trattava di darci realmente importanza non l’hanno mai fatto e questa volta, invece, con la mia candidatura dimostrano di dare l’attenzione che merita al comparto agricolo. Poi mi hanno detto ‘finalmente puoi fare qualcosa di concreto e perchè non metterti in gioco’; e allora quello che vorrei fare e quello che ho fatto finora, nell’ambito agricolo, spaziando naturalmente oltre il mio ambito, è una politica del fare, attenta all’occupazione, al lavoro soprattutto giovanile che tanto manca nella nostra regione, nel nostro Sud. Con finalità ben precise e azioni mirate a portare qualcosa al nostro territorio.”
I giovani e l’agroalimentare, una vera possibilità
In questa direzione i giovani possono trovare una possibilità anche nel comparto agroalimentare? “Assolutamente sì. – Ha affermato Fulvia Caligiuri – Io fino a qualche giorno fa ero ancora rappresentante sindacale, mi sono autosospesa nelle mie cariche sia in Confagricoltura Cosenza, nell’Associazione Allevatori, proprio perchè volevo prendere le distanze per una maggiore trasparenza. Però fino a poco tempo fa parlavo con tutti i miei colleghi imprenditori e abbiamo registrato tantissimi giovani che si avvicinavano al mondo agricolo; non solo perchè c’erano delle misure specifiche per gli investimenti e non solo chi aveva già alle spalle una famiglia che possedeva terreni; ma giovani che non si erano mai interessati al comparto agricolo. Perchè rivedevano in questo comparto agricolo innanzitutto la vocazione del territorio e poi anche un tessuto già esistente di imprese che potevano dare e possono dare qualcosa a chi si vuole avvicinare a questo ambito. Infatti io punto molto e ho sempre detto ‘cooperiamo’. In che senso? Le aziende da sole non vanno da nessuna parte, anche quelle strutturate, il passo del territorio lo deve fare il territorio per intero; se lo fa uno non si raggiunge quell’obiettivo comune. Quindi, insomma, su questo comparto io continuerei e continuo a puntarci perchè è il comparto vincente insieme a quello del turismo.”
La candidata sottolinea cosa ci vorrebbe, dunque, di nuovo nel settore di cui si occupa: “Cooperazione, quindi spingere con misure che facciano capire meglio perchè forse, finora, si è puntato tantissimo sull’aspetto di produzione e lì siamo bravi a produrre, nel vendere e valorizzare le nostre produzioni lo siamo un pò meno. Cooperando significa fare massa critica di produzione, ridurre i costi di produzione ecc. e poi, sicuramente, una tutela delle nostre produzioni che deve essere vista in un’altra ottica. Le produzioni in Italia hanno un aspetto da un punto di vista proprio di normativa sanitaria che dà molto di più ai consumatori tranquillità. Abbiamo delle regole sanitarie molto più restrittive. E allora sul bancone dei supermercati quando si sceglie la produzione estera, piuttosto che quella italiana, bisogna capire che quei centesimi in più sono dovuti alla maggiore tranquillità che ha il consumatore a mangiare quel determinato prodotto.”
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La sanità? “Cerchiamo prima di essere tutti uguali in Calabria, poi tutti uguali in tutta la nazione”
Altro tema toccato è quello della sanità. “Innanzitutto – ha affermato Fulvia Caligiuri – la garanzia di accesso alle strutture pubbliche o private, però il trattamento deve essere equiparato. Poi ci rendiamo conto che c’è un collasso soprattutto dell’apparato del Pronto Soccorso, registriamo tutti i giorni problemi e criticità di questo tipo. Anche lì specializzare un pò meglio la parte territoriale, quindi gli avamposto che oltre al Pronto Soccorso ci sono. Molto spesso il 70% degli interventi del Pronto Soccorso sono di codice bianco che, quindi, possono essere risolti diversamente. Affolliamo il Pronto Soccorso quando, invece, potremmo alleggerirlo e quindi cercare di sentire meno le criticità. Naturalmente questa è solo una parte del problema ed è una parte che può essere affrontata anche con una specie di – fatemi passare il termine – educazione al cittadino, non c’è bisogno di andare necessariamente al Pronto Soccorso. Poi abbiamo delle disparità che sono tutte legate ai numeri, già all’interno della nostra regione abbiamo disparità provincia per provincia, di quanti interventi pro-capite possono essere spesi tra Cosenza, Reggio Calabria, Catanzaro. Non parliamo poi del Sud Italia con il Nord”.
“Sicuramente ci deve essere anche da questo punto di vista un intervento; cerchiamo prima di essere tutti uguali in Calabria, poi tutti uguali in tutta la nazione; in modo tale da garantire ai nostri concittadini e calabresi una tranquillità e non favorire questo cosiddetto turismo sanitario. Perchè la spesa che la regione Calabria ha, sostiene annualmente per i nostri concittadini e calabresi che vanno a curarsi al Nord o in altre regioni, potrebbe essere benissimo spesa qui potenziando il pubblico e il privato. E un’attenzione particolare anche, ad esempio, agli acquisti che vengono fatti. Cioè non si capisce perchè un pubblico spende molto di più rispetto ad un privato nell’acquisto delle attrezzature, dei prodotti; quando invece dovrebbe essere l’esatto contrario. Perchè un acquisto fatto in maniera massiccia del pubblico rispetto ad un privato dovrebbe ottimizzare anche i costi. Quindi i punti d’intervento sono parecchi e Forza Italia in questo ha previsto diversi interventi che ho finora trattato, quindi speriamo di risollevarci anche da questo punto di vista.”
Povertà e misure d’assistenza per le fasce più deboli
Si è passati poi a discutere del tema povertà. La candidata a proposito ha dichiarato: “L’assistenza è il primo intervento soprattutto per la fascia dei più deboli. Non è più consentito in un paese come l’Italia, che le persone abbiano difficoltà ad andare a fare la spesa o a recarsi a fare una passeggiata perchè altrimenti non si rientra più nel budget previsto. Quindi sicuramente un minimo deve essere garantito, anche in termini di assistenza alle mamme che per scelta o per necessità rimangono a casa, bisogna loro riconoscere qualcosa. Per il mondo, invece, delle imprese e di chi lavora, in quel caso, sono previste diverse tipologie d’intervento nel programma di Forza Italia. Anche da una tassazione diversa, anche -ad esempio – una delle storture che ho visto negli ultimi anni, quella dell’IVA; che praticamente la Pubblica Amministrazione pensava a versare direttamente non pagando al fornitore. Questo ha messo le aziende che hanno a che fare con il pubblico, in serie di difficoltà; perchè una parte della liquidità non veniva loro riconosciuta e poi soprattutto, in alcuni comparti dove si è clinicamente a credito d’IVA, peggiorare ancora di più la situazione. Quindi interventi in questo senso sono fondamentali e necessari.”
L’immigrazione: “il problema va affrontato e non strumentalizzato”
Sull’emergenza immigrazione, ecco le possibili risoluzioni proposte dalla candidata. “Purtroppo il problema c’è, esiste e va affrontato. Non va strumentalizzato perchè a me sembrerebbe davvero di scendere a bassissimi livelli, utilizzare questi fatti che vanno condannati, tragici per dire ‘ecco io l’ho detto, ecco si fa così, tu hai detto questo’; però passando oltre bisogna affrontare le problematiche. E le problematiche sono di due tipologie diverse: innanzitutto uno quando ha qualcosa che fa male prende un antidolorifico. L’antidolorifico in questo caso quale potrebbe essere: quello di più Europa. Finora l’Italia è stata lasciata da sola ad affrontare questo problema e anche la sostenibilità all’interno del paese è diventata pressoché nulla. Faccio l’esempio di un’azienda che ha bisogno di cinque persone e ne assume 500. E’ normale che tutte e 500 le persone staranno male”.
“In Italia è successa la stessa cosa; poi è intervenuta un pò più l’Europa nell’ultimo periodo per aiutare l’Italia, però è troppo poco. Bisogna veramente pensare ad un piano d’intervento mirato alla gestione della persona immigrata che arriva qua. Poi c’è l’immigrato regolare che non rispetta le nostre regole, le regole sono dettate da tutti i paesi della comunità europea. E quando gli altri paesi della comunità europea dicono le nostre regole vanno rispettate, tutti quanti stanno in silenzio; quando lo diciamo noi in Italia sembra che ‘ma voi non accogliete’. Ci mancherebbe altro noi vogliamo accogliere e lo stiamo facendo. E poi, invece, la risoluzione del problema; cioè capire qual è il problema alla base. Ovvero che queste persone vanno via dai loro paesi d’origine per problemi quali economici, ma soprattutto legati alle guerre, di mancanza di sostenibilità. Allora bisogna investire lì nei loro paesi d’origine, cercare di creare uno sviluppo interno, cercare di dar loro la possibilità di rimanere nel loro paese e stare bene nel loro paese. Come si è fatto negli anni passati, insomma un piano Marshall per l’Africa, per i paesi che hanno problematiche serie. Ecco questo secondo me sarebbe un punto di partenza per cercare di ridimensionare la problematica.”
Lavoro? “puntare sull’autoimprenditorialità”
Per quanto riguarda la disoccupazione, invece, Forza Italia ha idee chiare in quest’ambito che la candidata spiega nel dettaglio. “La stabilità nel lavoro è una cosa fondamentale. Ci possono essere degli aiuti che devono essere sfruttati però, insomma, il posto ha bisogno di una certa stabilità. A fianco del posto stabile e quindi cercare di mettere in piedi degli strumenti in questa direzione, naturalmente bisogna anche puntare sull’autoimprenditorialità. Cosa voglio dire: c’è già un tessuto di aziende che lavorano qui in Calabria e molte aziende hanno bisogno di materie prime, indotto che necessariamente devono prendere fuori dalla nostra regione. Questo potrebbe essere un altro nostro punto di forza calabrese per cercare di lavorare con il tessuto che già esiste. C’è un Piano del Sud che Forza Italia ha messo sul programma ed è un piano corposo dove si prevedono tanti interventi. E’ naturale che un territorio, una regione quale la Calabria che vive soprattutto di agricoltura e turismo, mi sentirei di dire che la prima cosa è fare in modo che i turisti possano arrivare tranquillamente nelle nostre bellissime strutture alberghiere e agrituristiche senza avere tanti problemi. Quindi le nostre strutture devono essere adeguate. Capisco che ci vuole del tempo a realizzarle, però nemmeno i tempi nostri di 50, 70 anni perchè altrimenti gli agriturismi chiudono e le aziende turistiche, i grandi alberghi avranno serie difficoltà.”
I giovani, la formazione e il mondo del lavoro
Infine la candidata ha parlato dell’importanza della formazione dei giovani. “La formazione – ha concluso Fulvia Caligiuri – è importantissima. Creare delle persone consapevoli, innanzitutto di quali sono le loro attitudini, che cosa vogliono fare da grandi ecc.; però è anche importante dire che bisogna vedere un territorio. Se io ho necessità e voglia di buttarmi nel mio territorio e fare qualcosa per il mio territorio, devo capire anche quali sono le grandi aree nelle quali posso operare. E’ anche vero che c’è stata finora una grande fuga verso altre parti dell’Italia stessa ma anche fuori Italia. Allora cercare di valorizzare le nostre forze di ragazzi che si formano qui. Poi forse finora è mancato un rapporto tra la parte formativa, cioè la scuola e l’università; e il mondo delle imprese già esistenti nel nostro territorio. E’ vero che ultimamente c’è l’alternanza scuola-lavoro, però è strutturata in modo non perfetto, non ottimale. Mi spiego meglio: quando si mandano in un’azienda 20, 30 ragazzi a fare formazione lavoro, i ragazzi in questo modo non sono in grado di apprendere tutto ciò che veramente possono vedere nei sistemi di imprese e aziende. Mentre deve essere mirato, bisogna trovare più aziende disponibili ad ospitare i ragazzi. Più aziende per inserire due o tre persone per volta, così si formerebbero nel modo giusto e avrebbero già una base di partenza. Poi le università sono un punto cruciale, perchè nella parte proprio finale della formazione possono dare quel know-how interno formativo che altrimenti non si potrebbe recuperare più, anche con master successivi e quant’altro. Anche in questo caso, però, strutturare le università sempre in stretto collegamento con il mondo del lavoro e possibili mondi del lavoro che si vedono insieme intersecandoli, per me è fondamentale.”
Berlusconi: “ha creato il partito, è normale che sia il punto di riferimento”
Curiosità sulla differenza di età e incandidabilità del leader di Forza Italia, Caligiuri dichiara: “Questa cosa direi che è superata, chi ha creato un partito è normale che rimane il punto di riferimento in assoluto. Poi quanto possa incidere nel percorso elettorale successivo alle elezioni questo si vedrà; però sicuramente ha un carisma che non può non riconoscersi e non può che non far bene ad un gruppo anche di giovani che si è affacciato a questo partito e che ha veramente voglia di fare.”
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