Calabria
Incendio nella tendopoli di San Ferdinando, una donna carbonizzata e due ferite – FOTO
Tragedia nella notte nella vecchia tendopoli che ospita ancora decine e decine di migranti a San Ferdinando nel Reggino
SAN FERDINANDO (RC) – Un incendio di notevoli dimensioni è divampato intorno alle 4:30 stanotte, all’interno della vecchia tendopoli di San Ferdinando, nel reggino che ospita decine di migranti, la maggior parte dei quali braccianti agricoli. Il bilancio è di una vittima, Amine, una donna di 30 anni di nazionalità nigeriana, trovata carbonizzata e due feriti, due donne, che sono state portate in ospedale a Polistena. Le loro condizioni comunque non sarebbero gravi. Il rogo, le cui cause sono in corso d’accertamento, ha distrutto numerose capanne. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco di Palmi, la Polizia di stato e la Guardia di Finanza. Un centinaio di migranti sono stati allontanati.
Il rogo di natura accidentale, 200 baracche in fumo
Non sarebbe stato di natura dolosa l’incendio e le fiamme si sarebbero sviluppate da una zona centrale della tendopoli estendendosi poi al resto della struttura. Da qui l’ipotesi che la causa delle fiamme sia stata accidentale. Non é escluso, in particolare, che le fiamme abbiano avuto origine da un fuoco acceso dai migranti per riscaldarsi. Sono oltre duecento le baracche e le tende distrutte dall’incendio che si é sviluppato la scorsa notte nella tendopoli per migranti di San Ferdinando. Nell’accampamento, malgrado sia stata realizzata da tempo una nuova struttura per l’accoglienza dei migranti dove già vivono 500 persone, c’erano ancora oltre mille migranti in condizioni igieniche e logistiche estremamente precarie. La tendopoli in cui si sviluppato l’incendio adesso é stata sgombrata e per i migranti é allo studio una sistemazione.
Convocato comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica
Il prefetto Michele Di Bari, ha convocato immediatamente stamattina una riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, per esaminare la situazione legata all’incendio e predisporre la misure necessarie per il superamento dell’emergenza che si é determinata nella tendopoli di San Ferdinando in cui erano ospitati un migliaio di migranti, impiegati per lo più come stagionali nella raccolta di prodotti agricoli.
Un anno fa un altro rogo
Non è il primo incendio, quello che la notte scorsa è divampato nella baraccopoli di San Ferdinando. Un anno fa, il 23 gennaio del 2017, la tendopoli era stata interessata da un altro rogo. In quell’occasione ad andare in fiamme fu una sola baracca. Nell’incendio rimasero tre feriti tre uomini, uno dei quali in modo grave. Ed il mese prima, il 7 dicembre 2016, altri due migranti erano rimasti lievemente feriti nell’incendio della baracca in cui dormivano. Il fenomeno degli incendi è frequente perché la struttura è priva di qualsiasi servizio ed i migranti per riscaldarsi e per cucinare accendono fuochi che trovano facile esca nel materiale di cui sono fatte tende e baracche e nei loro effetti personali.
“A San Ferdinando c’è un problema di sicurezza pubblica – ha detto il prefetto – siamo in presenza di una baraccopoli abusiva con decine e decine di strutture precarie, occupate ciascuna da tre-quattro persone”. “Dal punto di vista umanitario stiamo cercando di assicurare un riparo alle persone che erano ospitate nella tendopoli di San Ferdinando in cui la scorsa notte c’é stato l’incendio”. “Abbiamo già preso accordi – ha aggiunto -Michele Di Bari – con il responsabile della Protezione civile regionale, Carlo Tansi. Entro oggi arriverà a San Ferdinando un tensostruttura in grado di ospitare 600 persone. Stiamo allestendo, inoltre, una cucina da campo per assicurare già oggi un pasto caldo a tutti”.
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