Cosenza
Case fantasma, truffa alle forze dell’ordine, condannati i costruttori
Per i tre imputati l’accusa aveva chiesto una pena ad un anno e due mesi, il giudice ha deciso una condanna più severa ad un anno e otto mesi.
COSENZA – Condannati i tre costruttori che hanno truffato oltre 70 persone quasi tutti appartenenti alla polizia di Stato, Guardia di Finanza e carabinieri, accusati di aver intascato quattro milioni di euro per le case “vendute” e mai realizzate. Il processo “Case Fantasme si conclude oggi con una condanna più severa rispetto alla pena richiesta dal pubblico ministero e con una provvisionale di tre milioni e mezzo di euro. Parliamo di Cataldo Greco difeso dagli avvocati Marco Facciolla e Vincenzo Cauteruccio e i fratelli Pietro e Giuseppe Graziano difesi dall’avvocato Gabriele Volpe. Oggi si sono tenute le discussioni da parte della difesa, poi il giudice Marletta si è ritirato per decidere. C’era attesa nei corridoi del Tribunale per un caso che ha fatto molto discutere.
Nella scorsa udienza il pubblico ministero Vittoria Perrone al termine della requisitoria, aveva formulato la richiesta di condanna, per tutti e tre gli imputati, alla pena di un anno e due mesi. Anche l’avvocato Guido Siciliano rappresentante la costituita parte civile (44 persone) insieme al collega Giorgio Misasi, aveva formulato richiesta di condanna alla pena di giustizia e una richiesta di risarcimento danni di tre milioni di euro, due milioni di euro di provvisionale. E il Tribunale oggi sembra avere dato giustizia a chi si è sentito truffato e tradito. La difesa dei tre costruttori è già pronta a ricorrere in appello.
La denuncia fu presentata da 41 delle 70 vittime che accusavano le ditte costruttrici di averli tratto in inganno, proponendo l’acquisto a prezzo agevolato degli appartamenti appartenenti a due grattacieli costruiti in città in via Popilia nei pressi della polizia Stradale, supportati nella compravendita da una convenzione stipulata con il sindacato autonomo di polizia Siulp (costituitosi parte civile), ignari per come poi accerterà la Guardia di Finanza che anche l’iter amministrativo per il permesso di costruzione non era stato completato.
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