SARACENA – Bentornato presidio Slow Food. Il Moscato al Governo di Saracena torna ad essere riconosciuto dal sodalizio della chiocciolina rossa come marchio di qualità. Giovedì, alle 18, festa in piazza Santo Lio con Piero Sardo, presidente Fondazione Slow Food per la Biodiversità, Luciano Pignataro, Giornalista de Il Mattino e coordinatore per il sud della guida Slow Wine e Nicola Fiorita, Presidente Slow Food Calabria.
(Il Moscato di Saracena è un vino sopravvissuto grazie a tradizioni familiari e racconta di una storia più che centenaria della tradizione della Magna Grecia e Mediorientale del territorio dove nasce. La vinificazione soffice di Guarnaccia e Malvasia si accompagna e concilia con il moscato raccolto anzitempo e lasciato appassire, con premura e pazienza, per conferire quei tratti di colore, aroma e gusto che rendono questo moscato unico.
Per realizzare questo vino si adotta un procedimento antico, fatto interamente a mano, per ottenere un raffinato e delicato vino moscato da meditazione, che si accompagna ai momenti di incontro, di festa e anche di pause ristoratrici, ndr)
L’evento è organizzato dall’Amministrazione Comunale guidata dal Sindaco Mario Albino Gagliardi in partnership con l’Associazione di Produttori di Moscato di Saracena, la neonata Condotta Slow Food Pollino Sibaritide e la Pro Loco Sarusha. «Non mangiare niente che la tua bisnonna non riconoscerebbe come cibo». È questa la filosofia che Slow Food mutua da Michael Pollan, nel suo “In difesa del cibo”, per spiegare cosa è Slow e cosa, invece, non lo è. Ogni prodotto, per Slow Food, ha una storia. Che sia esso un grande formaggio o un legume antico, un vino, o un frutto, dietro c’è sempre qualcosa che può essere narrato. Come nel caso del Moscato Passito di Saracena con il suo tradizionale ed unico metodo di lavorazione. I presìdi Slow Food italiani sono oltre 200 e coinvolgono oltre 1600 piccoli produttori: contadini, pescatori, norcini, pastori, casari, fornai, pasticceri. Il Moscato di Saracena, che già in passato era stato riconosciuto come presidio, torna ad esserlo sotto il nome di Moscato al Governo di Saracena. È uno dei pochi vini che ridiventa presidio. Il presidio nasce per valorizzare il prodotto e accompagnarlo alla Dop.
