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Verso Cosenza Messina. Zanini: ‘da sabato deve iniziare la nostra riscossa’

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Verso Cosenza Messina. Zanini: ‘da sabato deve iniziare la nostra riscossa’

Marco Garofalo

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Così il terzino rossoblu in conferenza stampa: ‘devo tanto a mister Roselli perché mi ha lanciato a 17 anni nel calcio che conta. L’addio di Cappellacci? E’stato un fallimento per tutti. Ora non abbiamo più alibi e con il Messina è obbligatorio tornare a vincere’.

COSENZA – Dopo la sconfitta (prevedibile) di Lecce, dove comunque il Cosenza ha mostrato segni di “risveglio”, giocando si una partita quasi esclusivamente difensiva, ma con i reparti finalmente più corti, con i giocatori ben messi in campo e sciorinando un calcio più ordinato, i rossoblu da sabato hanno l’obbligo di cambiare registro e sfruttare tutta una serie di scontri diretti, per cercare di conquistare quanti più punti possibile. Si comincia sabato con il Messina, prossimo avversario dei Lupi al San Vito. E che ci sia l’obbligo di vincere lo sa benissimo anche Matteo Zanini, il terzino lombardo che domenica ha ritrovato il suo vecchio allenatore Roselli, che non ha perso tempo nel liberare il calciatore dal solo compito difensivo, stimolandolo anche ad essere più propositivo in attacco:”Speriamo già da sabato di tornare alla vittoria e portare a casa i 3 punti che farebbero bene a noi come morale ma anche ai tifosi e a tutta la città. Abbiamo due partite consecutive in casa e vogliamo sfruttarle al massimo. Il mister ha adottato questo modulo che in fase difensiva prevede 5 giocatori con i due esterni arretrati (Ciancio e lo stesso Zanini) ma che in fase di possesso sono liberi di spingere e dare una mano alla squadra in fase di attacco. Mister Rosselli mi ha già allenato due anni fa e gli devo tanto, perché a 17 anni mi ha lanciato nel calcio che conta facendomi esordire in Lega Pro”.

Era partito titolare, giocando tutta la coppa Italia poi la panchina. Problema mentale, fisico o scelta di Cappellacci?Come uomo ero molto affezionato a Cappellacci, perchè mi ha sempre aiutato, anche ad ambientarmi in questa mia prima esperienza al sud a 20 anni e lontano da casa. Certo, magari speravo di giocare di più, ma ho sempre rispettato le sue scelte. La squadra ha faticato tanto in questo inizio campionato credo più che altro, anzi ne sono certo, a livello mentale, perché quando inizi a perdere più partite consecutivamente, ti manca la vittoria e arrivano le contestazioni dei tifosi che ti mettono pressione, noi tante volte entravamo in campo senza la giusta cattiveria e non riuscivamo a reagire”.

Alla specifica domanda su cosa entri nella testa di un calciatore e cosa cambia a livello psicologico, quando avviene il cambio in panchina, Zanini risponde deciso: ”è un fallimento, almeno per me. Perché quando va via l’allenatore a campionato in corso, ti senti anche tu responsabile. Ora, con il cambio di allenatore, psicologicamente forse siamo più liberi, anche perché non puoi più permetterti di sbagliare, non ci sono alibi. Sai che sei in debito sia con Cappellacci, sia con il nuovo allenatore che con noi stessi. A Lecce abbiamo cambiato atteggiamento, approcciando meglio alla partita e con il mister, grazie ai suoi accorgimenti tattici, speriamo di venirne fuori. Come modulo credo che il 4 4 3 sia il migliore, considerato che in rosa abbiamo molti giocatori esterni, offensivi, di qualità e di corsa”.

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