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Picchiava e minacciava di morte la convivente: arrestato 36enne cosentino

Area Urbana

Picchiava e minacciava di morte la convivente: arrestato 36enne cosentino

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A causa delle violenze subite, la donna ha riportato numerose contusioni al viso e al corpo ed un trauma cranico.

 

COSENZA – Nella notte appena trascorsa, il personale della Polizia di Stato e la Squadra Mobile, a seguito di serrate ed ininterrotte indagini, ha tratto in arresto per i reati di maltrattamenti in famiglia e violenza privata il 36enne Pignataro Giuseppe, censito penalmente per precedenti di polizia inerente gli stupefacenti e autore di numerose e reiterate condotte violente in danno della propria convivente che, a causa delle violenze subite ha riportato numerose contusioni al viso e al corpo ed un leggero trauma cranico con prognosi di 25 giorni.

In particolare, l’arrestato dopo aver sottoposto la vittima a inaudite violenze fisiche e morali, iniziate fin dal tardo pomeriggio di venerdì scorso, obbligandola a restare con lui durante la notte nonostante i continui episodi di violenza nei suoi confronti, l’ha privata del suo telefono cellulare e le ha impedito di andare via. La vittima, nella tarda mattinata di sabato, soltanto dopo che il convivente si è addormentato, è riuscita a scappare chiedendo un passaggio ad un automobilista in transito e a rifugiarsi presso l’abitazione della madre.

Il 36enne, dopo essersi svegliato e accortosi della fuga della sua convivente, l’ha rintracciata presso l’abitazione della madre ed ha iniziato a minacciarla di morte, lanciando pietre verso il balcone dell’abitazione e successivamente cercando di sfondare il portone di ingresso. Il tempestivo intervento del personale della Polizia, allertati sul numero di emergenza 113 da parte della vittima, ha messo in fuga l’arrestato che, dopo lunghe ed ininterrotte ricerche è stato rintracciato, nel pomeriggio, presso la Stazione Vaglio Lise in procinto di prendere il treno per Paola.

Alla luce di tutto ciò, l’uomo è stato arrestato per violenza privata e maltrattamenti in famiglia, per aver con condotte reiterate e perduranti nel tempo malmenato la vittima procurandole lesioni personali guaribili in giorni 25, nonché minacciata di morte costringendola a subire e tollerare il ritiro del cellulare e gravi limitazioni della libertà personale. Dopo le formalità di rito il Pignataro è stato tradotto in carcere come disposto dal Pm di turno.

Immagine di repertorio

 

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