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Papa Francesco ancora contro i mafiosi: “rispondono al male col male, non hanno mitezza”
“I mafiosi pensano che il male si possa vincere con il male, non hanno speranza non conoscono cosa siano l’umiltà e la mitezza”. Così Papa Francesco ha commentato le parole della prima lettera di san Pietro nell’udienza generale di oggi
ROMA – Le parole di San Pietro interpretate dal Pontefice e reindirizzate al ‘potere mafioso’: “E’ meglio soffrire operando il bene che facendo il male” ha spiegato il Papa ai circa 30 mila fedeli presenti all’Udienza Generale. “Ciò non vuol dire che è bene soffrire, ma che, quando soffriamo per il bene, siamo in comunione con il Signore, il quale ha accettato di patire e di essere messo in croce per la nostra salvezza”. “Quando allora anche noi, nelle situazioni piu’ piccole o più grandi della nostra vita, accettiamo di soffrire per il bene, e’ come – ha continuato Francesco – se spargessimo attorno a noi semi di risurrezione e di vita e facessimo risplendere nell’oscurità la luce della Pasqua”. “E’ per questo – ha scandito il Pontefice – che l’Apostolo ci esorta a rispondere sempre ‘augurando il bene'”.
Dunque, “la benedizione non è una formalità , non è solo un segno di cortesia, ma è un dono grande che noi per primi abbiamo ricevuto e che abbiamo la possibilità di condividere con i fratelli. E’ l’annuncio dell’amore di Dio, un amore smisurato, che non si esaurisce, che non viene mai meno e che costituisce il vero fondamento della nostra speranza”. “Cari amici – ha poi concluso Bergoglio – adesso comprendiamo anche perchè l’Apostolo Pietro ci chiama ‘beati’, quando dovessimo soffrire per la giustizia. Non e’ solo per una ragione morale o ascetica, ma è perchè ogni volta che noi prendiamo la parte degli ultimi e degli emarginati o che non rispondiamo al male col male, ma perdonando e benedicendo, noi risplendiamo come segni vivi e luminosi di speranza, diventando cosi’ strumento di consolazione e di pace, secondo il cuore di Dio. Avanti dunque con la mitezza: fare del bene anche a quelli che non ci vogliono bene o ci fanno del male. Avanti”.
Papa Francesco: “In Siria inaccettabile strage”
Al momento dei saluti il Papa ha richiamato l’attentato nella metropolitana di san Pietroburgo, e soprattutto l’ennesima strage di ieri in Siria: “Affido alla misericordia di Dio quanti sono tragicamente scomparsi e esprimo la mia spirituale vicinanza ai loro familiari e a tutti coloro che soffrono per questo drammatico evento”.
“Assistiamo inorriditi – ha detto il Papa – agli ultimi eventi in Siria. Esprimo la mia ferma deplorazione per l’inaccettabile strage avvenuta ieri nella provincia di Idlib, dove sono state uccise decine di persone inermi, tra cui tanti bambini. Prego per le vittime e i loro familiari – ha aggiunto – e faccio appello alla coscienza di quanti hanno responsabilità politiche, a livello locale e internazionale, affinché cessi questa tragedia e si rechi sollievo a quella cara popolazione da troppo tempo stremata dalla guerra. Incoraggio, altresì, gli sforzi di chi, pur nell’insicurezza e nel disagio, si sforza di far giungere aiuto agli abitanti di quella regione”.
In piazza San Pietro oggi sono accorsi oltre 15mila fedeli. Tra loro anche una delegazione di 150 persone composta dai parenti dei militari italiani caduti nelle missioni di pace all’estero, accompagnati dall’ordinario militare per l’Italia, monsignor Santo Marcianò.
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