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Ente poste: anche in Calabria si risparmia sulla pelle dei lavoratori e degli utenti

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Ente poste: anche in Calabria si risparmia sulla pelle dei lavoratori e degli utenti

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Arriva l’estate e si acuiscono i problemi legati al disservizio postale, specialmente in Calabria.

Così chiudono sportelli o, addirittura alcuni uffici indispensabili funzionano a giorni alterni, i dipendenti in ferie non vengono sostituiti. Insomma, L’ente Poste risparmia a spese degli utenti. A prendere posizione, a tutela dei cittadini, è la cisl poste regionale che, con una nota del suo segretario Franco Sergio, annuncia battaglia: “La tendenza al deterioramento della qualità e della quantità dell’erogazione dei servizi – sia di Recapito che di Sportelleria – è in atto da mesi ma ultimamente si registra un peggioramento indescrivibile, inqualificabile, ingiustificabile, dovuto ad uno stucchevole immobilismo causato – sembra incredibile – da “sindrome ansiosa post-nomine al vertice aziendale”. In pratica, in attesa di rimpasto, i vertici area sud dell’azienda hanno pensato di rendersi parsimoniosi per ben apparire agli occhi dei “capi”. Questo però a spese degli utenti. Così, scrive Fracco Sergio: “la situazione è sotto gli occhi di tutti i clienti calabresi perché, a causa delle ormai insostenibili carenze di personale sia di Sportelleria che di Recapito, aumentano i tempi di attesa anche per una semplice operazione transazionale, ed i portalettere in alcune realtà, purtroppo, bussano solo qualche volta la settimana. Restano insoluti i problemi di copertura del personale del call center di Lametia, in cui mancano 25 addetti, mentre in tutta la Calabria i vuoti di organico oscillano fra oltre 100 portalettere, circa 80 sportellisti e carenze ci sono anche nei settori di “Eli” Cyber Security, Centro video codifica, trasporti e staff, ciò anche a causa di continui esodi e prepensionamenti. Proprio mentre la disoccupazione, specie giovanile, nella nostra regione oscilla intorno al 50%”. Da qui le preoccupazioni del sindacato: “La Cisl Poste è fortemente preoccupata anche per la stagnazione, che regna ormai sovrana, circa il miglioramento della qualità della vita lavorativa sia in termini ambientali che di sicurezza”. Una situazione che peggiorerà “inesorabilmente e con rapidità con l’approssimarsi della programmazione ferie estive (solo in Servizi Postali vi è un arretrato ferie pari ad oltre 100 mila giornate: come si pensa di sopperirvi?), infatti, anziché potenziare alcune realtà quali quelle a vocazione turistica, la dirigenza napoletana ha iniziato a “razionalizzare” i servizi sopprimendo anche doppi turni invece di aprirne alcuni già decisi da tempo e non definendo alcune quote di trasformazione di part time in full time”. Alla fine il prezzo lo pagano anche i dipendenti: “Ci spiace che il prezzo delle disfunzioni gestionali ed organizzative abbia ricadute sul personale e, soprattutto, un prezzo ancor più alto lo paghino i cittadini ed il sistema istituzionale ed imprenditoriale calabrese che non riesce a beneficiare di servizi essenziali e di qualità, adeguati alle esigenze della società attuale”.

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