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Imprenditore fallisce, invece del suicidio sceglie di ‘abitare’ in piazza Duomo
MILANO – Il suicidio negli ultimi tempi pare essere diventato la via più risolutiva per gli imprenditori.
Assaliti da debiti e da un sentirsi inetto. Malgrado uno stato psicologico fragile, ciò fortunatamente, non è accaduto ad Enzo Prosperi. Milanese di 61 anni, imprenditore, rovinato dalla cattiva politica e da una giustizia viva solo nell’astrazione. L’imprenditore ha deciso di scegliere un modo diverso per affrontare il dolore e la drastica circostanza affidandosi alla comunicazione. Alla forza del messaggio. In che modo? Stando seduto davanti alla facciata laterale del Duomo, in giacca e cravatta, senza disfarsi perciò della sua immagine, intraprendendo un dialogo con i passanti. Ai quali racconta la sua triste vicenda. La sua carriera sfortunata, ebbe inizio nel 1989, quando decise di mettersi in proprio creando una società di produzione di programmi tv e documentari a sfondo medico-scientifico. Con l’accentuarsi della crisi gli ospedali non promossero più l’entrata, da parte dei dipendenti del format, nelle loro strutture. Prosperi fu costretto a chiudere e a vendere l’azienda. In seguito ebbero inizio le traversie giudiziarie che annientarono la sua carriera. Nonostante una volontà mai spenta. Ora l’imprenditore vive di donazioni ed ha fondato una manifestazione chiamata “Riprendiamoci l’Italia”, che verrà organizzata il prossimo 7 dicembre, generata dopo l’accaduto, con lo scopo di raccogliere testimonianze portate da altri imprenditori. E nella quale stanziare mezzi utili ad una ripresa del settore.
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