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‘Ndrangheta, maxi sequestro all’ex consigliere comunale di Reggio
REGGIO CALABRIA – Un ingente sequestro di beni è stato compiuto dalla Direzione Investigativa Antimafia di Reggio Calabria.
Nel mirino i patrimoni di due imprenditori reggini: Domenico Giovanni “Dominique” Suraci di 46 anni, e Giuseppe Crocè di 68. Suraci, tra l’altro, è un ex consigliere comunale di Reggio Calabria ed era stato rinviato a giudizio nel luglio del 2013 perchè coinvolto nell’indagine ‘Sistema’. Tra i beni sequestrati figurano, tra l’altro, 11 supermercati a marchio Simply, Punto Sma e Spaccio Alimentare e due punti vendita oggetti da regalo e casalinghi. I due sono accusati di essere legati alla cosca della ‘ndrangheta De Stefano-Tegano.
In particolare Suraci è un imprenditore nel settore della grande distribuzione alimentare, ma con interessi anche nel mondo immobiliare ed in quello legato alle scommesse, lotterie e pronostici. Nel 2007 è stato eletto consigliere comunale a Reggio Calabria ed ha ricoperto la carica di presidente della seconda Commissione consiliare “Programmazione e servizi generali”. Nel luglio del 2012 è stato destinatario di due ordinanze di custodia cautelare in carcere per associazione mafiosa, trasferimento fraudolento di valori, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche ed altro. Nel procedimento sono confluite le operazioni “Assenzio” della Dia e “Sistema” dei carabinieri. Con la prima, in particolare, gli investigatori ritengono di avere chiarito i meccanismi attraverso cui un sodalizio di imprenditori, al cui vertice vi sarebbe stato proprio Suraci, era riuscito ad ottenere indebite erogazioni di contributi pubblici.
L’imprenditore, secondo l’accusa, agendo quale amministratore di fatto di aziende operanti nel settore della grande distribuzione formalmente intestate a suoi prestanome, aveva stipulato numerosi contratti di acquisto in leasing di beni strumentali alle attività aziendali, i cui importi si erano rivelati di maggiorati rispetto ai reali prezzi di mercato, quando non addirittura relativi a forniture in realtà mai avvenute. Così facendo le aziende beneficiavano di un risparmio sul versamento di varie imposte. Con l’operazione “Sistema”, per l’accusa, sono stati raccolti indizi circa la contiguità di Suraci con la cosca De Stefano-Tegano, alla quale avrebbe consentito l’affidamento delle forniture di generi alimentari nei supermercati condotti. Giuseppe Crocè, socio di Suraci fino al 2008 nel settore della grande distribuzione alimentare, è stato raggiunto da due ordinanze di custodia cautelare in carcere: la prima nel luglio 2012 per gli stessi motivi di Suraci e la seconda, nel gennaio 2013, per il favoreggiamento, quale concorrente esterno, degli interessi economici della cosca De Stefano-Tegano. Oltre agli undici supermercati, la Dia ha sequestrato le quote di 18 società di capitali operanti nel settore della grande distribuzione alimentare, della vendita di oggettistica da regalo, in quello immobiliare e dei giochi a premio, scommesse e pronostici; cinque trust, complessi di beni e diritti a vincolo fiduciario utilizzati quali schermi societari; sei immobili di pregio e disponibilità finanziarie, conti correnti, polizze assicurative e dossier titoli in fase di quantificazione.
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