Area Urbana
Operazione ‘Mater’: confermate le trentacinque misure di custodia cautelare
Terminati gli interrogatori il Gip di Cosenza ha preso la decisione: restano fermi dov’erano gli indagati dell’inchiesta antidroga denominata ‘Mater’.
COSENZA – Si sono conclusi gli interrogatori degli indagati coinvolti nell’inchiesta “Mater” la maxi operazione anti droga scattata in città e nel suo hinterland , lo scorso 2 febbraio, condotta dai Carabinieri di Cosenza su richiesta della Procura di Cosenza. Davanti al Giudice per le Indagini Preliminari di Cosenza, dottoressa Giusy Ferrucci, gli imputati si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. La decisione presa conferma tutte le 35 misure cautelari: dieci persone restano in carcere, sedici ai domiciliari e nove con l’obbligo di dimora. Le accuse mosse contro di loro spaziano dal traffico di droga ai furti, ma non mancano episodi di estorsione, usura e detenzione di armi.
Ricordiamo che l’inchiesta denominata “Mater”, è partita dalla denuncia ai carabinieri di una mamma di un piccolo pusher per salvarlo dai debiti di droga e dalle continue minacce del suo fornitore per non aver pagato le partite di droga ricevute. Nei fatti è stato appurato (attraverso una serie di captazioni, sia telefoniche che ambientali) come la città fosse stata divisa in zone di spaccio ed ognuna aveva un “capo bastone”. Via Panebianco, Vaglio Lise, Centro Storico, quartiere San Vito, via Reggio Calabria. Queste erano le zone in cui il referente della cosca controllava il territorio. Nel corso dell’operazione sono state sequestrate 4 pistole (una Beretta con matricola abrasa a Roggiano Gravina ritrovata nelle disponibilità di uno degli indagati), 13 chili di marijuana e 7 chili di hashish.
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