Area Urbana
Una rapina dietro l’altra a Cosenza, tentato furto alla Conad di viale Mancini. Erano almeno in cinque
Dopo il colpo contro il bar Tabacchi di via Piave nei giorni scorsi e la rapina ieri pomeriggio ai danni del negozio Acqua e Sapone di via Panebianco un altro tentativo di furto si è verificato in nottata a Cosenza.
COSENZA – Rapine e furti, uno dietro l’altro a Cosenza, una città che sembra essersi trasformata in un vero e proprio far west soprattutto la notte, anche se oramai non si contano più i crimini compiuti anche in pieno giorno (10 in poco più di tre mesi e mezzo). Dopo la rapina a mano a mano compiuta ieri pomeriggio in uno dei negozi Acqua & Sapone di Via Panebianco, nella notte un tentativo di furto è stato commesso ai danni del supermercato Conad ubicato su Viale Mancini.
A dare l’allarme sarebbe stata una guardia giurata che transitava nella zona e che ha allertato la squadra mobile. Ma gli agenti sono arrivati tardi; i malviventi che, pare fossero una banda composta da 6-7 soggetti, sono riusciti a fuggire.
Così come avvenuto nel caso della rapina compiuta nella rivendita di tabacchi di via Piave, i malviventi hanno tentato di sfondare le saracinesche del negozio utilizzando un’auto, un fuoristrada, come “ariete” che è stato poi abbandonato sul posto. Probabilmente i malviventi avevano un altro mezzo a disposizione per fuggire. I ladri entrati nell’esercizio hanno tentato di scassinare la cassaforte, ma non sono riusciti a portare via nulla . La polizia sta ora analizzando le immagini della videosorveglianza della zona.
Solo pochi giorni fa, durante la conferenza stampa sull’operazione “Mater”, il procuratore di Cosenza Mario Spagnuolo aveva lanciato l’allarme sui crescenti casi di microcriminalità in città: “Cosenza è diversa dalle altre città, qui c’è una microcriminalità estemporanea, non organizzata e non legata alla ‘ndrangheta. Microcriminalità che definirei, usando un termine di Bauman, liquida che non esista a compiere atti criminali anche in pieno giorno. Vorremmo che in questa città ci fosse un servizio attivo di telecamere di sorveglianza, come capita in altri centri”.
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