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Nemo propheta in patria: nel 12° anniversario dalla morte, Giacomo Mancini ricordato solo con un film
“I corpi separati dello Stato debbono essere ricondotti nella legalità democratica: greche ed ermellini salgono troppo spesso le scale del potere politico”.
E’ la frase che ti introduce al sito della fondazione del “vecchio” socialista Giacomo Mancini di cui oggi ricorre il dodicesimo anniversario dalla sua morte. Si, “vecchio” d’età ma giovanissimo d’idee. Un uomo che va ricordato, non per la sua appartenenza politica ma perché da calabrese e da cosentino ha “firmato” un pezzo importante della storia d’Italia. Ministro della sanità, dei Lavori Pubblici, del Mezzogiorno. In questi dicasteri lo possiamo ricordare rispettivamente per il vaccino che debella la poliomelite in Italia; per aver combattuto la speculazione edilizia, insignito della medaglia d’oro a merito delle sua attività. E poi, come Ministro delle “autostrade”, completa la Milano-Napoli, costruisce la Salerno Reggio, la Roma-Aquila-Pescara. A lui, fra l’altro, si deve il Porto di Gioia Tauro e l’Aeroporto di Lamezia. Alle soglie degli ’80 anni viene eletto sindaco di Cosenza: Siamo nel 1993, il sindaco, per la prima volta viene eletto direttamente dal popolo. Verrà riconfermato nel 1997 al primo turno. Sarà il sindaco con la mentalità più giovane d’Italia: pensa ed opera, facendo di Cosenza una città Europea non solo come urbanistica, servizi e rivalutazione del centro storico ma, perché sarà uno dei pochissimi sindaci ad avere progettato e speso tutti i fondi europei. Insieme a lui farà altrettanto in Italia, solo il suo collega di Palermo. Le sue opere sono sotto gli occhi di tutti: Il centro storico, corso Telsio, piazza XV Marzo, il Rendano, la casa delle Culture, Viale Parco, Via Popilia, Corso Mazzini, le Ville, gli Zingari e via dicendo. Tutte queste opere, per realizzazione o ammodernamento, portano la sua firma: purtroppo, la città è rimasta ferma a dodici anni fa. In ogni caso, tutto quello che si dirà, risulterà riduttivo. Come tutti i grandi della storia, “nessuno è profeta in Patria”. Oggi a Cosenza sarà ricordato solo con un film proiettato dalla sua fondazione.
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