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Omicidio Critelli, rom incastrato dal Dna per la morte dell’anziana
CATANZARO – La vittima, Antonia Critelli di 80 anni, era morta durante una rapina nella sua abitazione.
Era il 23 marzo del 2009 quando l’80enne, madre del presidente di Confcommercio Catanzaro, Pietro Tassone, venne aggredita nel suo appartamento di Pontepiccolo. Oggi la squadra mobile ha arrestato il responsabile dell’omicidio, in esecuzione di un provvedimento emesso dalla Procura. Gli investigatori sono giunti all’indagato, un uomo di etnia rom, Silvano Passalacqua, di 44 anni, grazie al riscontro della scientifica del suo Dna con quello recuperato nell’abitazione della vittima. Antonia Critelli, gestiva un rinomato bar-ristorante e il suo corpo senza vita, venne ritrovato dal figlio Pietro, la mattina del 23 marzo. Nella notte precedente, alcune persone si introdussero nel suo appartamento, la malmenarono, la legarono e la imbavagliarono per una rapina causandone la morte.
Secondo le ricostruzioni degli inquirenti, l’uomo si sarebbe arrampicato su un’impalcatura, fino ad arrivare al sesto piano e già in fase di sopralluogo, era stato accertato che l’autore della rapina finita in omicidio aveva rotto il vetro della finestra di uno dei balconi in cui l’anziana viveva da sola in viale Pio X, nel quartiere di Pontepiccolo. La “scalata” è stata possibile per il malvivente grazie alla presenza di una impalcatura per lavori di ristrutturazione della facciata. L’appartamento della vittima, già nelle ore immediatamente successive alla scoperta del delitto era stato minuziosamente ispezionato dagli uomini della polizia scientifica alla ricerca di ogni possibile traccia dei banditi.
Oltre a Silvano Passalacqua, 44 anni, per l’omicidio dell’anziana e rapina, è indagato anche Davide Veneziano, 25 anni, già detenuto per un’altra causa e quindi i magistrati della Procura non ne hanno disposto il fermo non essendoci i presupposti. La Procura ha già annunciato, comunque, che in sede di convalida davanti al gip chiederà l’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare sia per Passalacqua che per Veneziano. Quest’ultimo, all’epoca dei fatti, era fidanzato con la figlia di Passalacqua.
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