Archivio Storico News
Maxi operazione antidroga: la ‘coca’ dal Sud America a Gioia Tauro, 44 arresti
REGGIO CALABRIA – Un’operazione imponente con un bilancio di due tonnellate di cocaina sequestrate e quarantaquattro persone finite in manette.
La complessa operazione antidroga è stata condotta dagli uomini del comando provinciale della guardia di finanza di Catanzaro, del nucleo di polizia tributaria Gico sezione Goa (il gruppo operativo antidroga delle Fiamme Gialle), dello Scico di Roma e da agenti della polizia federale brasiliana che hanno eseguiti le ordinanze di custodia cautelare emessi dal Gip di Reggio Calabria e dalla competente autorita’ giudiziaria brasiliana.
Le indagini, coordinate dalla Dda di Reggio Calabria e dalla procura federale dello stato di San Paolo del Brasile, hanno permesso di disarticolare diverse organizzazioni, di carattere transnazionale, dedite al traffico internazionale di stupefacenti che hanno movimentato ingenti quantita’ di droga, in particolare cocaina purissima. Le organizzazioni colpite con gli arresti di oggi, interagendo in maniera sinergica, avrebbero assicurato il traffico di enormi quantitativi di stupefacente dal continente sudamericano (Brasile, Peru’, Ecuador, Colombia) verso i piu’ importanti porti europei. Le indagini, che hanno dato luogo a due filoni collegati (l’operazione “Buongustaio” coordinata dalla Dda di Reggio Calabria e la “Monte Pollino” coordinata dalla procura federale dello stato di san paolo del Brasile), si sono avvalse di una proficua cooperazione internazionale tra diversi Stati, sia tra le autorita’ che tra le polizie giudiziarie, con il raccordo informativo della direzione centrale per i servizi antidroga del ministero degli interni. Ricostruita l’intera filiera legata alla fornitura, al pagamento, allo stoccaggio, al trasposto e alla destinazione della cocaina, ad aiutare nelle indagini anche il supporto info-investigativo assicurato dagli organismi di polizia del Brasile, del Regno Unito, della Spagna, del Portogallo, del Montenegro, dell’Olanda, del Belgio e della Svizzera. Il filone italiano dell’inchiesta ha riguardato un sodalizio criminale di matrice ‘ndranghetista collegato alle cosche Letto-Cua-Pipicella operanti nella fascia ionica reggina che, impiegando le ingenti disponibilita’ finanziarie messe a disposizione dalle cosche, acquistavano e importavano dal sud america enormi quantitativi di cocaina a bordo di navi mercantili provenienti principalmente dal Brasile e dal Peru’. Il sodalizio, avrebbe avuto come promotore e direttore Pasquale Bifulco, soggetto indicato negli atti come uomo di “consolidata esperienza nel settore del narcotraffico internazionale”, il quale gestiva personalmente i rapporti con i fornitori sudamericani, avvalendosi della primaria collaborazione di Vito Francesco Zinghini’, con precedenti specifici di droga. Quest’ultimo si sarebbe recato piu’ volte in Sud America, rimanendo anche per lunghi periodi, per concordare le modalita’ di importazione dello stupefacente e, rientrato in Calabria, e avrebbe riferito al capo gli esiti delle trattative. Zinghini’ si preoccupava di individuare i canali di smistamento della cocaina nel territorio nazionale con Fabrizio Matteo Nardella e ad altri personaggi operanti nell’hinterland torinese e nel resto del nord Italia.
Sfruttando la sua esperienza di broker della cocaina, Bifulco era in contatto con altre importanti organizzazioni di narcotrafficanti, tra cui quella operante in Olanda e capeggiata dal montenegrino Vladan Radoman con il quale aveva realizzato, secondo gli inquirenti, una vera e propria “joint venture” per l’acquisto e il trasporto della cocaina dal Sud America cercando, fra l’altro, di sfruttare l’apparato logistico di cui la predetta organizzazione disponeva in alcuni porti europei. Collocando la droga all’interno di borsoni posti all’ingresso dei container per rendere immediato ed agevole il loro recupero nei porti di destinazione o di transito, Bifulco e Radoman pianificavano nel tempo numerose importazioni di cocaina dal Brasile, indirizzando i carichi nei principali scali europei. Le indagini svolte dal gruppo operativo antidroga della guardia di finanza di Catanzaro con il supporto tecnico-operativo dello Scico di Roma hanno permesso di individuare i canali di rifornimento e di importazione dello stupefacente, cosi’ da consentire l’intercettazione di numerosi carichi di cocaina, sia direttamente nei paesi di origine che nei vari porti europei di destinazione, tra cui principalmente quello di Gioia Tauro. Il sequestro di due tonnellate di cocaina ha arrecato perdite economiche alle organizzazioni. La droga veniva, infatti, pagata in sud america al prezzo base di circa 4.000 euro al chilogrammo, per cui gli acquisti non andati a buon fine hanno comportato esborsi in denaro per oltre 6.000.000 di euro. Nel contempo, una volta lavorata e immessa in commercio, la droga sequestrata avrebbe fruttato circa 200 milioni di euro all’ingrosso e 400 milioni di euro al dettaglio.
Sempre nel quadro all’operazione “Buongustaio”, un’analoga intesa collaborativa con l’autorita’ giudiziaria e la polizia belga in un altro filone investigativo ha portato all’individuazione di un altro sodalizio criminale di narcotrafficanti operante tra il Belgio e la Calabria, facente capo ai fratelli Gennaro e Antonino Bartolomeo, originari di Reggio Calabria, e composto da altri calabresi nonche’ da cittadini belgi, olandesi e sudamericani. Le indagini condotte dalla polizia di Hasselt (operazione denominata “Touw”) in stretta sinergia con il Goa della Guardia di finanza di Catanzaro sono culminate lo scorso 16 dicembre con l’esecuzione in Belgio, Olanda e in Italia di 22 ordini di arresto, dopo che al sodalizio sono state sequestrate partite di cocaina per complessivi 470 chilogrammi. Per quest’ultimo filone investigativo, – sottolineano gli inquirenti – non e’ stato possibile procedere ad un’esecuzione congiunta come per il Brasile, in quanto l’autorita’ giudiziaria belga, per ragioni di necessita’ ed urgenza legate a possibili pericoli di fuga di alcuni indagati, non ha potuto attendere gli omologhi provvedimenti da parte dell’autorita’ giudiziaria reggina.
Social