Calabria
Alla scoperta di San Giovanni in Fiore, oggi la 15^ edizione della coppa Sci – Club Montenero
La neve tanto attesa, protagonista oggi a San Giovanni in Fiore, per la 15^ eizione della coppa Sci Club Montenero. Ecco il calendario delle gare della Federazione Italiana Sport Invernali – Comitato Calabro Lucano. Ma Quicosenza vi fa scoprire tutto quello che potete fare recandovi a San Giovanni in Fiore
SAN GIOVANNI IN FIORE (CS) – La neve e il gelo che hanno interessato le regioni meridionali segnano l’avvio delle attività legate agli sport invernali. Anche se l’innevamento in Calabria e Basilicata non è ancora sufficiente a garantire tutte le competizioni di sci alpino in calendario, lo sci di fondo riparte con la 15^ edizione della coppa Sci Club Montenero, in programma oggi, domenica 15 gennaio a San Giovanni in Fiore, sul percorso del Centro Fondo Carlomagno.
Il monte si trova a metà strada tra il lago Arvo e il lago Ampollino, due dei 4 laghi artificiali della Sila grande realizzati nella prima metà degli anni cinquanta del secolo scorso.
Se decidete di trascorrere una domenica a San Giovanni in Fiore, il piccolo borgo antico offre anche suggestivi percorsi. La cosiddetta “Capitale della Sila”, è legata infatti all’affascinante figura di Gioacchino da Fiore, monaco esegeta, teologo e scrittore italiano del XII secolo, che fondò la congregazione florense e il suo monastero. La visita di questo borgo montano può essere suddivisa in tre step: il centro storico, i percorsi turistici e i monumenti.
Il centro storico
Il centro storico florense comprende una parte molto estesa. Quella più interessante e meglio conservata è sicuramente la parte prossima all’Abbazia. Una disposizione semplice ed essenziale degli elementi architettonici, lascia intuire l’armonia di un antico centro a misura d’uomo. Pregevoli intagli sul granito testimoniano una fondata tradizione nell’arte della lavorazione della pietra.
Gli scalpellini sono stati maestri nel realizzare le volte dei portali, le decorazioni nelle profilature di balconi e finestre. Le realizzazioni architettoniche testimoniano una vera e propria “scuola di scalpellini sangiovannesi” attiva sin dall’età medievale. Apprezzabili anche i lavori in ferro battuto delle ringhiere ai balconi, delle inferriate sui portoni d’ingresso, lungo le scale esterne ed interne alle case.
In prossimità dell’Abbazia vicino all’arco medievale a sesto ogivale, vi sono alcuni resti di ammorsamenti nei muri. È quello che resta di diversi archi, fatti erigere nel borgo monastico. Tali archi costituivano le porte della città e fungevano da confine urbico extra-territoriale, oltrepassando i quali si era immuni da ogni pena inflitta dalla Corte Giudiziaria Normanna.
A San Giovanni in Fiore è possibile visitare diverse strutture religiose: la Chiesa Matrice di Santa Maria delle Grazie; la Chiesa di Sant’Antonio; la Chiesa del S.S. Crocefisso; la Chiesa di Santa Lucia; la Chiesa di San Francesco di Paola ma anche l’Abbazia Florense e la Chiesa dedicata alla Madonna del Carmelo.
La tradizione tessile che si tramanda da generazioni, la Scuola Tappeti Caruso
Tra le curiose attività da conoscere nel paese di Gioiacchino da Fiore c’è anche la tradizione tessile, che da sempre ha segnato l’artigianato sangiovannese.
“Ozaturi a pizzulune”, le tipiche coperte “trappigne”, la “n’cullerata” a proseguire un percorso, iniziato nell’epoca medievale, intorno allo splendido complesso abbaziale, dove incominciarono a raggrupparsi nuclei familiari, che giungono in Sila, dai casali casentini e dal marchesato crotonese.
Famiglie, che vivono intorno alla maestosa Abbazia Forense per assicurarsi la protezione degli Abati Commendatari. Protette sì, ma costrette a soffrire il clima gelido dei rigidi inverni dell’epoca. Da qui la necessità di provvedere a realizzare su telaio, sia i tessuti per l’abbigliamento, sia quelli per l’arredamento delle proprie abitazioni.
Il casale di San Giovanni in Fiore diventa la vera capitale della Sila, con i tessuti realizzati nei paesi limitrofi, che vengono barattati nelle fiere locali.
Facendo un salto di parecchi secoli, fino a giungere alla metà del’900, nasce la Scuola Tappeti, diretta da maestri armeni, che per lunghi anni hanno impartito alle tessitrici locali le tecniche di annodatura dei tappeti. Con la conclusione della direzione dei maestri orientali, questa antica arte vive un periodo di grande crisi.
Nonostante la crisi del settore l’arrivo del maestro Domenico Caruso, segna un cambiamento. Forte di una tradizione di famiglia infatti, Caruso decide di investire lavoro e sacrifici in un progetto iniziato dal padre Salvatore, che nei primi ani ’70, prende spunto dai telai di famiglia e abbandona il commercio di carni, per trasformarsi in promotore dell’arte tessile della propria famiglia. Le forti ambizioni del maestro Domenico Caruso lo portano ad intraprendere studi presso le scuole e le accademie d’arte, forgiando così una nuova figura, che ricca della propria storia, trasforma e raccoglie nuove ispirazioni nel grande panorama tessile.
Le ‘opere’ della piccola bottega d’arte sono diventate punto di riferimento per le più grandi firme dell’arte contemporanea, tanto da essere stata scelta da Tom Ford per le sue collezioni. La tradizione tessile sangiovannese ha conquistato anche lo stilista statunitense al primo colpo: i campioni realizzati dalla storica bottega d’arte sono stati selezionati nella maison di Londra per produrre nuovi accessori moda.
Dove dormire e mangiare a San Giovanni in Fiore?
Sono diverse le strutture che offrono ospitalità e ristorazione. Certamente tra gli hotel più rinomati spicca il “Biafora” in località Torre Garga, ma anche l’Hotel dei Pini, sulla via Nazionale così come l’Hotel Park 108. Ed essendo il cuore della Sila, c’è l’imbarazzo della scelta anche per degustare pietanze e sapori tipici della montagna e del periodo.Per trascorrere un weekend a San Giovanni in Fiore tra arte, cultura, sapori e tradizioni, sono tante le strutture ricettive e di ristorazione presenti. Per assaporare gustose e prelibate pietanze invece ci sono tantissimi ristoranti e pizzerie dislocati nel centro storico di San Giovanni in Fiore e nelle varie contrade (CLICCA QUI)
Quali sono i piatti tipici del posto?
Primi, secondi, dolci, insaccati, vini, formaggi. Dai biscotti all’anice ai broccoletti al forno, passando per le Chinulille alla calabrese e i Cullurielli. La tradizione culinaria propone anche la pasta con finocchio oppure la dolce torta con le noci.
Come arrivare a San Giovanni in Fiore – LA MAPPA
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